Tintura Madre di Agnocasto
Allergeni: Il prodotto è conservato in uno stabilimento in cui sono utilizzati avena, orzo, mandorla, sedano, senape, sesamo, soia, lupino.
Costituenti chimici: olio essenziale (costituito in prevalenza da monoterpeni), flavonoidi (come casticina e vitexina), glicosidi iridoidi (per es. aucubina, agnosie), alcaloidi (come la viticina), glucosidi, diterpeni (per es. rotundifurano, vitexilattone) e principi amari.
Nome famiglia: Verbenaceae
Solvente di estrazione: Etanolo al 60%
Parte della pianta impiegata: Frutto
Aspetto: Liquido limpido
Info packaging: Bottiglia di vetro ambrata per schermare il prodotto dalla luce, tappo a vite e contagocce in plastica. Abbiamo scelto un imballaggio essenziale, riciclabile al 100% in base alle disposizioni del tuo Comune.
Conservazione: Conservare in luogo fresco ed asciutto al riparo dalla luce
Utilizzo in breve: assumere la tintura madre più volte al giorno in base alle esigenze personali, disciolte in poca acqua.
Proprietà in breve: antiestrogeniche ed antispasmodica, aiuta a regolare il ciclo mestruale, ridurre i sintomi della fase premestruale e calmare i sintomi della menopausa.
Controindicazioni in breve: Consultare il proprio medico se si stanno eseguendo terapie ormonali o per qualsiasi dubbio. Si consiglia di non assumere in gravidanza ed allattamento.
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La tintura madre di agnocasto è una preparazione idroalcolica ottenuta dalla macerazione dei frutti di agnocasto (Vitex agnus-castus) in una soluzione composta da etanolo al 60% e acqua.
Tale processo permette di estrarre i principi attivi contenuti nei frutti che sono rappresentati prevalentemente da flavonoidi, glicosidi iridoidi, diterpeni ed oli essenziali, tra cui spiccano la vitexina e la casticina. Tale fitocomplesso conferisce all’estratto particolari proprietà antiestrogeniche, che lo rendono un preparato ideale per la regolazione del ciclo ormonale femminile e per il trattamento della sindrome premestruale (PMS) contraddistinta da una bassa produzione di progesterone e da alti livelli di estrogeni.
L’agnocasto è infatti una pianta che ha dimostrato avere effetti benefici sui sintomi collegati alla fase premestruale come dolori (dismenorrea), irritabilità, nervosismo e sbalzi di umore nonché nel ciclo mestruale irregolare.
La tintura madre di agnocasto si presenta come un liquido limpido, che va assunto per via orale, diluito generalmente in acqua o in altro liquido come un frullato o una tisana. Il rapporto droga/solvente è di 1:10, ciò significa che viene usato 1 kg di droga fresca ogni 10 kg di solvente; si tratta per cui di un rapporto ottimale che garantisce un’ottima concentrazione di principi attivi nel prodotto.
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La tintura madre di agnocasto è un preparato fitoterapico che grazie alla sua azione antiestrogenica e antispasmodica viene utilizzato principalmente nel trattamento di alcuni disturbi strettamente collegati alla sfera femminile.
Alcune ricerche hanno infatti dimostrato come i composti chimici contenuti nei frutti dell’agnocasto (la parte della pianta usata in fitoterapia) agiscano in maniera positiva sul sistema endocrino, andando a modulare la produzione di alcuni ormoni ipofisari ed inibire, seppur indirettamente, la produzione di prolattina; questa attività risulta utile in caso di ciclo mestruale irregolare e nella riduzione dei sintomi legati alla fase premestruale.
L’utilizzo della tintura madre può inoltre essere un valido aiuto nei disturbi connessi al ciclo tra cui i più diffusi sono la mastalgia (ovvero dolori al seno), ma anche in caso di alternazioni del ritmo come amenorrea (assenza di mestruazioni), oligomenorrea (in cui la distanza tra un ciclo e l’altro supera i 36 giorni) o polimenorrea (ciclo ravvicinato, in cui la distanza è inferiore a 25 giorni).
Tali irregolarità sono infatti principalmente di natura endocrina e dovute ad un’alterazione della funzione ipotalamica, ipofisaria o tiroidea, ad una insufficiente produzione di progesterone nella seconda fase del ciclo oppure ad una iperproduzione di prolattina (iperprolattinemia).
L’agnocasto agisce positivamente anche nella sindrome premestruale (PMS) e sui sintomi associati ad essa quali sbalzi di umore, irritabilità, ansia, nervosismo, depressione, dolore mammario e comparsa di acne, determinati frequentemente da una produzione eccessiva di prolattina.
La sua azione si è dimostrata inoltre valida anche nel regolare l’ovulazione ed il ciclo quando si interrompe l’utilizzo della pillola anticoncezionale o per stimolare la secrezione di latte materno viste le sue proprietà galattogene.
Per quanto riguarda l’utilizzo in menopausa, gli estratti di agnocasto concentrati nella tintura madre, possono essere utili nel migliorare i disturbi neurovegetativi che si manifestano durante questa fase come vampate di calore, sudorazione, tachicardia, vertigini, disturbi del sonno ed irritabilità.
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Assumere 15-30 gocce 1-2 volte al giorno diluendole in poca acqua o in una tisana. Si consiglia di assumere la tintura preferibilmente lontano dai pasti.
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L’utilizzo della tintura madre di agnocasto non presenta particolari controindicazioni né effetti collaterali. Il suo impiego è sconsigliato nelle ragazze in età prepuberale e nei soggetti affetti da iperprogesteronismo e/o ipofollicololinismo e dapoestrogenismo. Non essendoci dati sufficienti sulla sua sicurezza in gravidanza ed allattamento, si sconsiglia di utilizzarla in queste due fasi. I soggetti sensibili possono manifestare reazioni allergiche sotto forma di eruzioni cutanee (orticaria e prurito), cefalea, aumento delle perdite mestruali, o disturbi allo stomaco. Verificare ad ogni modo eventuali allergie ad uno o più componenti. Per quanto riguarda interferenze farmacologiche, si consiglia di non usare la tintura se si stanno seguendo terapie ormonali o si assumono farmaci antagonisti dopaminergici o estroprogestinici. Si consiglia sempre di consultare il proprio medico per qualsiasi dubbio.
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L’Agnocasto era considerato dai Greci un utile rimedio per chi faceva voto di castità viste le sue proprietà anafrodisiache; il termine agnocasto deriva infatti da una parola greca tradotta come “puro”, a cui è stato aggiunto successivamente il termine castus per rimarcare il concetto di purezza e castità.
Il medico Dioscoride era solito prescrivere rimedi a base di agnocasto per diminuire la libido maschile, mentre si narra che le sacerdotesse di Ceres dormivano su sacchi composti da foglie di agnocasto per allontanare le idee “impure”.
Curiosità:
- L’agnocasto era conosciuto anche come “pepe dei monaci”, in quanto la pianta veniva coltivata dai monaci nei loro orto ed usata come spezia in cucina per mantenere fedele il loro voto di castità; a tale scopo usavano anche preparare una tintura di bacche fresche e portare dei boccioli nei loro vestiti.
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La vitex agnus castus è una pianta spontanea aromatica originaria dell’Europa e dell’Asia, che può essere coltivata in giardino o generalmente utilizzata per abbellire le siepi.
L’arbusto può raggiungere un’altezza di 5-6 metri ed è caratterizzato da fusti sottili e ramificati, che si sviluppano verso l’alto; le foglie sono palmate e composte da piccole foglioline molto aromatiche di colore dal verde scuro al verde grigiastro o bianco.
I fiori, di colore violetto, blu cielo o bianco a seconda della verità, sono molto piccoli e profumati, riuniti in pannocchie lunghe e sottili; sbocciano tra i mesi da giugno a settembre e il loro dolce odore attira molte farfalle. I frutti, che sono la parte della pianta usata in fitoterapia, sono delle piccole bacche di colore nero, ognuna delle quali contiene quattro semi; il loro sapore è leggermente pungente ed amaro, pur emanando un odore molto aromatico.
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Alcohol, Aqua, Vitex Agnus-castus Fruit