Braccialetto Tibetano in Ottone Foglia Tribale Sottile
Origine: Nepal
Materiale Ottone (rame + zinco)
Confezione: 1 braccialetto con scheda informativa
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Il braccialetto tibetano in ottone è un piccolo gioiello artigianale, realizzato completamente a mano nelle regioni del Nepal e caratterizzato da incisioni e disegni di varie fantasie, con diversi significati simbolici.
Il materiale in ottone è ottenuto da una lega di rame e zinco, per cui i braccialetti realizzati con questo metallo racchiudono in sé tutti i preziosi benefici sulla salute e sulla sfera psichica attribuiti al rame. Questo metallo è infatti ritenuto un elemento altamente benefico sia per la circolazione sanguigna che per contrastare i dolori reumatici ed i gonfiori associati all’artrite reumatoide o all’osteoartrosi.
Tali proprietà sono state approfondite da diverse ricerche in campo scientifico ed utilizzate sia nell’ambito della metalloterapia che della naturopatia, pratiche che riconoscono l’azione antibatterica, antisettica ed antinfiammatoria di questo oligoelemento.
I braccialetti tibetani in ottone rappresentano per questo non solo oggetti ornamentali ma anche preziosi monili che possono contribuire al benessere psicofisico, nonché rappresentare una fonte di ispirazione grazie alle bellissime incisioni presenti sulla superficie.
Il braccialetto è confezionato in una scatola con scheda informativa allegata per cui rappresenta anche un’originale ed interessante idea regalo; essendo inoltre flessibile e versatile, può essere leggermente piegato per adattarsi a qualsiasi polso.
Si tratta infine di braccialetti unisex, perfetti sia per le donne che per gli uomini.
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Come detto, i braccialetti tibetani in ottone permettono di sfruttare tutti i benefici di questa preziosa lega ed in particolare del rame, che grazie a questi gioielli può essere assorbito a livello cutaneo, penetrando quindi direttamente nei pori della pelle.
I gioielli realizzati in ottone o rame naturale non sono infatti rivestiti da vernici o sottoposti a zincatura, per qui il metallo viene direttamente assorbito una volta a contatto con la cute. Lo testimonia il fatto che indossando tali braccialetti si può notare la formazione di una leggera patina di colore verde/azzurro o blu scuro sulla pelle. Sebbene questa patina può essere facilmente eliminata lavando l’area interessata, è importante notare come la sua formazione ed in particolare il suo colore siano legati al pH cutaneo, che cambia da un soggetto all’altro e a volte è determinato anche da specifiche condizioni. Il valore del pH può infatti variare a seconda di diversi fattori come sbalzi ormonali (ad esempio in gravidanza, menopausa ecc), alimentazione non equilibrata, esposizione a fonti di inquinamento, uso di farmaci o di prodotti cosmetici non idonei, stress, ed una serie di altre condizioni legate allo stile di vita.
Osservare il colore della patina rilasciata da un braccialetto in ottone o in rame, potrebbe quindi indicare lo stato di benessere psicofisico di un individuo; una patina molto scura ed intensa potrebbe ad esempio rivelare che il rame necessita di lavorare di più al fine di ristabilire un equilibrio.
Molte culture attribuiscono al rame anche proprietà antinfiammatorie, ritenendolo utile per contrastare i dolori reumatici ed il mal di testa e per alleviare i gonfiori e la rigidità articolare legati all’artrite.
Il rame è inoltre un metallo batteriostatico, apprezzato sin dall’antichità per questa sua capacità antimicrobica, capace di contrastare la proliferazione di microrganismi e batteri e di prevenire quindi l’insorgere di infezioni. Si è osservato infatti che sulle superfici in rame o composte da leghe di rame come l’ottone i virus, i funghi, i batteri ed altri microorganismi non sopravvivono; ecco perché il rame è stato a lungo usato per disinfettare le ferite o per depurare l’acqua potabile, mentre tutt’oggi è impiegato per la realizzazione di condutture di acqua potabile e di gas negli ospedali e per realizzare superfici destinate al contatto con gli agenti patogeni.
Nell’ambito della naturopatia, il rame è invece utilizzato come antinfiammatorio ed antisettico, somministrato in forma colloidale per il trattamento di disturbi articolari, cardiovascolari e respiratori; associato ad altri metalli, è inoltre impiegato nei disturbi legati ad ansia, stanchezza ed insonnia. Si ritiene infatti che abbia anche dei benefici sulla sfera psichica, in particolare favorirebbe uno stato di rilassamento profondo capace di contrastare non solo i disturbi del sonno ma anche lo stress ed i sintomi annessi, nonché rinforzare la difese immunitarie.
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Il braccialetto tibetano in ottone è adatto proprio a tutti, e può essere indossato da chiunque eccetto dai soggetti allergici o sensibili ai metalli contenuti nella composizione.
Come accennato, l’utilizzo prolungato dei braccialetti può portare alla formazione di una patina di colore verde/blu che non rappresenta assolutamente un aspetto negativo in quanto è un semplice fenomeno di ossidazione, legato anche alla presenza di sudore o alterazioni del pH della pelle. È sufficiente lavare l’area colorata con acqua e sapone ed alternare il braccialetto spostandolo da un polso all’altro ogni 2-3 giorni.
Pulizia e cura
I braccialetti in ottone ed in rame richiedono una manutenzione ed una pulizia sporadica, utile per eliminare la patina di ossidazione e mantenerli lucidi e brillanti.
La patina può essere rimossa utilizzando degli appositi prodotti pulenti che possono essere reperiti in commercio oppure usando un metodo di pulizia naturale.
È sufficiente mescolare del succo di limone con del bicarbonato in modo da creare una pasta non molto densa né troppo liquida; applicarla quindi sul braccialetto e strofinare delicatamente (con le mani o con uno spazzolino) lasciandola agire qualche minuto. Al termine risciacquare ed asciugare con un panno morbido. Usare infine un apposito panno per conferire all’oggetto la sua originale brillantezza.
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Sebbene i braccialetti tibetani in ottone siano sicuri sulla pelle, è necessario verificare la presenza di allergie a questi metalli. Potrebbero infatti manifestarsi eruzioni cutanee o dermatiti da contatto nei soggetti allergici o sensibili; in questo caso si consiglia di evitarne l’utilizzo.
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Sin dall’antichità il rame è stato sempre considerato come un simbolo di equilibrio e di amore ed usato come un vero e proprio metallo curativo.
Molti popoli del Mediterraneo come Greci, Romani, Etruschi ed Egizi lo usavano ad esempio per il trattamento delle ulcere mentre in Mesopotamia i Caldei avevano già scoperto le sue proprietà antibatteriche impiegandolo per prevenire le infezioni ed alleviare i dolori reumatici.
Rudolf Steiner, il fondatore dell’antroposofia, fu il precursore della metalloterapia che utilizza i metalli non solo per le loro capacità di veicolare calore ed elettricità ma anche per irradiare e far convergere le forze eteriche ovvero forze di ordine superiore presenti in tutti gli esseri viventi.
Più nello specifico il rame è considerato mediatore di luce e di calore, legato alle forze connesse al pianeta Venere; Steiner lo individua come metallo utile a riequilibrare le emozioni e a favorire l’accettazione di sé.
Il rame è infine considerato nell’antroposofia il metallo più affine al sistema circolatorio e renale, capace di portare in equilibrio il calore corporeo e neutralizzare i campi elettromagnetici.