Carciofo Foglie - Tisana/Decotto
Costituenti chimici: Cinarina, silimarina, acido clorogenico, flavonoidi (luteolina), tannini, lattoni sesquiterpenici (cinaropicrina), steroli, Sali minerali (tra cui potassio, magnesio, zinco e ferro), vitamine (tra cui vitamina A, B, C, E e K),Acidi organici.
Nome famiglia: Asteracee (Composite)
Conservazione: conservare il prodotto in un ambiente fresco ed asciutto, lontano dall’umidità. Mantenere la confezione ben chiusa o trasferire il contenuto in un barattolo con chiusura ermetica per preservarne le proprietà.
Utilizzo in breve: usare le foglie da sole o con altre erbe dall’azione diuretica, digestiva e depurativa per preparare decotti e tisane.
Proprietà in breve: epatoprotettive, depurative, diuretiche, digestive ed antiossidanti, favorisce l’eliminazione delle tossine e una corretta funzionalità del fegato e delle vie biliari, aiuta ad abbassare il colesterolo e migliorare i processi digestivi.
Controindicazioni in breve: non assumere in gravidanza ed allattamento o in caso di allergia alla pianta. Consultare un medico in caso di ostruzioni biliari o calcolosi.
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Le foglie di carciofo essiccate rappresentano un utile rimedio per preparare tisane e decotti dalle proprietà depurative, drenanti e digestive, in grado di abbassare il colesterolo e favorire la funzionalità epatica.
Il carciofo è un ortaggio largamente utilizzato in cucina di cui si consumano principalmente le infiorescenze non ancora mature ed in misura minore anche i gambi; in campo fitoterapico invece si utilizzano le sue foglie, ovvero la parte della pianta che generalmente viene scartata ma che contiene numerosi principi attivi, utili coadiuvanti per una serie di disturbi che riguardano soprattutto il fegato e l’apparato digerente.
Le foglie di carciofo (Cynara scolymus), dopo la raccolta vengono lasciate essiccare e poi sminuzzate in modo da poter essere impiegate facilmente nella realizzazione di decotti e tisane, usate sia da sole che in associazione con altre erbe che ne potenziano gli effetti.
Ciò che rende le foglie di carciofo altamente benefiche per la salute del fegato è il loro elevato contenuto di cinarina, acido clorogenico e similarina considerati potenti antiossidanti ed ipocolesterolemizzanti e a cui vengono attribuite anche proprietà colagoghe, coleretiche e diuretiche.
In particolare la cinarina presente in larga misura nelle foglie ha dimostrato di avere effetti benefici sulla funzionalità epatica, sulle secrezioni biliari e sulle funzioni intestinali, agendo positivamente soprattutto sul processo digestivo.
Il consumo di foglie di carciofo sotto forma di tisane e decotti, può risultare quindi utile in caso di ipercolesterolemia, disturbi di origine epatica o della digestione, infezioni alle vie urinarie e perdita di appetito; la cinarina infatti è un ottimo composto capace di stimolare la produzione e l’espulsione della bile andando così a proteggere il fegato e agevolare la digestione dei grassi.
Svolge al contempo un’utile attività diuretica e depurativa che, facilitando il drenaggio delle tossine, permette di contrastare la ritenzione idrica e di donare alla pelle un aspetto più sano e luminoso.
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Le foglie di carciofo essiccate, grazie principalmente al contenuto di polifenoli (soprattutto di cinarina), sesquiterpeni e flavonoidi sono ottime per preparare decotti e tisane capaci di depurare il fegato, favorire la diuresi ed abbassare i livelli di colesterolo nel sangue. Sono inoltre un valido supporto per contrastare i disturbi della digestione, soprattutto se associate ad altre erbe dalla stessa azione come la menta e la liquirizia.
Una tisana a base di foglie di carciofo presenta dunque i seguenti benefici:
Depura il fegato: la fitoterapia utilizza le foglie di carciofo come rimedio per favorire una regolare funzionalità epatobiliare, grazie alla sua azione coleretica ovvero capace di agevolare la produzione e l’escrezione di bile, esercitando così anche effetti benefici sul fegato. Questa funzione è data principalmente dall’azione sinergica dei flavonoidi (come acido caffeico, acido clorogenico e cinarina) e dei sesquiterpeni contenuti nelle foglie che oltre ad avere capacità depurative in grado di eliminare le tossine dal fegato, sembrerebbero anche stimolare la produzione di nuove cellule epatiche. Può per questo essere usato in caso di insufficienza epatica, epatiti, colecisti, steatosi epatica (fegato grasso) e turbe epatobiliari.
Drenante e diuretico: l’azione diuretica delle foglie di carciofo è da attribuirsi principalmente all’alto contenuto di cinarina ed altri flavonoidi, associati a sesquiterpeni e ad alcuni Sali come il potassio, in grado di favorire la diuresi e l’eliminazione delle tossine. Grazie a questa sua caratteristica rappresenta un ottimo depurativo da impiegarsi anche per contrastare la ritenzione idrica.
Migliora la digestione: i composti caffeilchinici aumentano le secrezioni gastriche dello stomaco favorendo i processi digestivi e stimolando l’appetito. Decotti e tisane a base di foglie di carciofo sono indicate in caso di inappetenza, cattiva digestione, bruciore di stomaco, nausea e gonfiori nonché per contrastare la sensazione di pesantezza generale dopo i pasti. Alcune ricerche suggeriscono inoltre come il consumo di foglie di carciofo e dei suoi estratti possano avere effetti benefici sulla sindrome dispeptica migliorando alcuni sintomi come colon irritabile, gastropatia nervosa, flatulenza e stitichezza.
Abbassa i livelli di colesterolo L’acido caffeico e la cinarina contenute nelle foglie di carciofo aumentano la produzione di bile e quindi anche la quantità di acidi biliari e di colesterolo che insieme ad essa vengono eliminati. Tali composti inoltre sono in grado di indurre una minore produzione di colesterolo da parte del fegato, riducendo anche i valori dei trigliceridi nel sangue. L’utilizzo di estratto di foglie di carciofo ha evidenziato anche effetti inibitori sull’ossidazione delle lipoproteine a bassa densità (LDL) dimostrandosi capace di prevenire lo sviluppo e la progressione dell’aterosclerosi, spesso causa di infarto ed ictus.
Alleato della pelle: grazie alla sua azione diuretica e depurativa, che favorisce l’eliminazione di scorie e tossine, l’utilizzo di decotti a base di foglie di carciofo può avere affetti benefici indiretti anche sull’aspetto della pelle che apparirà più sana e luminosa.
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Le foglie di carciofo secche vengono principalmente utilizzate per realizzare un decotto depurativo e drenante che favorisca al contempo una buona funzionalità epatica, da consumare giornalmente almeno per una settimana al mese.
Decotto al carciofo
Per preparare un decotto basta bollire un cucchiaino da caffè di foglie di carciofo essiccate in 200 ml di acqua; lasciare dunque riposare per 5-10 minuti. Filtrare strizzando bene le foglie e bere 2 tazze al giorno preferibilmente dopo i pasti, soprattutto se si vuole ottenere un effetto digestivo.
Il decotto di carciofo presenta un gusto piuttosto amaro se consumato al naturale, può pertanto essere addolcito con un dolcificante a piacere (miele, stevia, zucchero di cocco ecc.) ; se il sapore non è ancora gradito si possono aggiungere durante la bollitura delle foglioline di menta o di melissa oppure un piccolo pezzetto di radice di liquirizia che rende la bevanda naturalmente più dolce.
La bevanda al carciofo può essere bevuta sia tiepida che fredda. Per sfruttare al meglio i suoi benefici si consiglia di prepararla fresca ogni volta, al momento del consumo.
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Per favorire le funzionalità del fegato: si prepara una miscela con 20g di foglie di carciofo essiccate, 30g di foglie di ribes nero, 20 g di foglie di tarassaco e 10g di fiori di calendula. Prelevare 15g di questo mix e farlo bollire in una tazza d’acqua per un minuto, spegnere la fiamma e lasciarlo in infusione per 10 minuti. Bere 3 tazze al giorno.
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Per abbassare il colesterolo: preparare una miscela con: 40g di foglie di carciofo, 20g di radici di tarassaco, 10g di foglie di betulla, 20g di foglie di olivo, 10g di bardana. Prelevare 30g di preparato e lasciarlo in infusione in 1 litro di acqua bollente per 10 minuti; dopodiché filtrare e bere 3 tazze al giorno lontano dai pasti.
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Per una tisana digestiva: unire 30 g di foglie di carciofo, 30g di cardo mariano (frutti), 20g di radice di liquirizia in polvere, 10g di scorze di arancia amara, 10 g di foglie di menta. Prelevare 40g di miscela e far bollire in 1 litro di acqua per un paio di minuti. Lasciare poi in infusione per 20 minuti, filtrare e bere 3 tazze al giorno dopo i pasti.
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Per depurare il fegato e favorire una corretta funzionalità epatica il carciofo è spesso associato a tarassaco, cicoria, ortica, boldo, cardo mariano e bardana;
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Per aumentare l’azione depurativa e drenante può essere associato a Bardana, Orthosiphon, liquirizia, equiseto e pilosella;
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Per favorire la digestione: associare il carciofo a liquirizia, menta, semi di anice e semi di finocchio.
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Non usare in gravidanza e allattamento. In caso di occlusioni o calcolosi alle vie biliari è consigliato consultare il proprio medico prima dell’assunzione. Non consumare in caso di allergia alla pianta. Data la presenza di inulina, l’utilizzo del carciofo va evitato nei soggetti che soffrono di abbondanti fermentazioni intestinali.
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Il carciofo è stato a lungo utilizzato come diuretico nella medicina tradizionale, che ne ha da sempre apprezzato le sue capacità epatoprotettive in grado di migliorare la funzionalità epatica. Il suo consumo veniva prescritto nel trattamento delle malattie croniche della cistifellea e del fegato, in caso di epatite, diabete, ittero ed arteriosclerosi.
Sia i Romani che i Greci, usavano la pianta come prezioso rimedio digestivo, anche se il suo consumo era destinato in principio solo alle classi reali e ai ricchi mentre in tutta Europa era diffusa la credenza che l’ortaggio avesse proprietà afrodisiache seppure tali effetti non sono mai stati scientificamente provati.
Nei primi anni del ‘900, alcuni scienziati francesi studiarono i possibili usi medicinali della pianta, fin quando qualche anno dopo gli scienziati italiani isolarono un composto presente nelle foglie, la cinarina e ne analizzarono i benefici. Tale sostanza fu largamente utilizzata tra gli anni ’50 ed ’80 come farmaco per trattare il colesterolo alto e stimolare le funzioni del fegato, fino a quando fu sostituita dall’impiego di altri farmaci.
Curiosità:
- Il nome Cynara deriva probabilmente dalla parola greca cinere che evidenzia l’abitudine di concimare la pianta di carciofo con la cenere mentre il termine Scolymus in greco è tradotto come “appuntito”, forse ad indicare le foglie tipicamente dentate.
- Una credenza mitologica narra che in principio il carciofo fosse una donna, la ninfa Cynara nota per i suoi capelli color cenere e gli occhi di colore verde/viola. Quando la ninfa rifiutò la corte di Zeus, questi la trasformò in un carciofo verde e spinoso, che rifletteva il carattere pungente della donna.
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Il carciofo (Cynara scolymus) è una pianta perenne tipica del Mediterraneo probabilmente derivata dal cardo selvatico. È caratterizzata da un rizoma sotterraneo molto grande da cui si sviluppano fusti eretti che presentano grandi foglie alternate di colore verde, più chiaro nella parte inferiore dove si evidenziano peli sottilissimi e lunghi.
Dopo la fioritura il fusto si allunga ramificandosi evidenziando le infiorescenze a capolino; il capolino è composto da una parte basale carnosa (ricettacolo) sulla quale sono inseriti i fiori e le brattee ovvero le foglie carnose che li avvolgono e che formano il cosiddetto “cuore del carciofo”.
Seppure il carciofo presenti un odore pressoché neutro, il suo sapore è piuttosto amaro a causa del contenuto di cinarina.
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1.Uno studio condotto su 143 adulti con colesterolo alto, ha dimostrato come l’assunzione giornaliera di estratto di foglie di carciofo per sei settimane, ha determinato una diminuzione del 18,5% del colesterolo totale e del 22,9% del colesterolo LDL (Fonte PuBMed - PMID: 10758778).
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foglie di carciofo essiccate