Coriandolo Polvere
Origine: India
Costituenti chimici: flavonidi, olio essenziale (60% di linalolo), fitosteroli, acidi grassi monoinsaturi, polinsaturi e saturi, fibre, vitamine (soprattutto C e del gruppo B), Sali minerali
Nome famiglia: Apiaceae
Aspetto: polvere
Colore: marrone chiaro
Sapore: dolce, delicato, con retrogusto agrumato
Conservazione: conservare in un luogo fresco ed asciutto o in un contenitore con chiusura ermetica
Utilizzo in breve: inserire all’interno di piatti caldi o freddi, nei mix di spezie o usare nella preparazione di bevande e tisane sgonfianti, digestive e rinfrescanti.
Proprietà in breve: digestive, carminative, antiacide, antispasmodiche. Favoriscono i processi digestivi, contrastano il gonfiore addominale, alleviano coliche e spasmi intestinali, stimolano l’appetito. Utili anche per colon irritabile e reflusso acido.
Controindicazioni in breve: Non consumare in caso di allergie, in gravidanza o allattamento.
torna al menu...
Il coriandolo in polvere si ricava macinando finemente i semi di Coriandrum sativum, una pianta originaria dell’Africa del Nord e del Mediterraneo.
Conosciuto anche come cilantro o prezzemolo cinese (riferimento alle sue foglie), appartiene alla famiglia delle Apiaceae, la stessa che comprende anche aneto, prezzemolo, cumino e finocchio, ovvero frutti che come il coriandolo hanno in comune gli stessi benefici sul sistema digerente.
In particolare della pianta si utilizzano in cucina sia si semi che le foglie; i semi sono tondeggianti e di colore marrone chiaro, caratterizzati da un sapore aromatico e dolce con un retrogusto leggermente agrumato che può rievocare il limone o la scorza di arancia.
Per il suo gusto particolare, è ampiamente usato come insaporitore, rappresentando una delle spezie più diffuse nei piatti della cucina indiana, araba e mediorientale, usati sia interi che macinati. I semi di coriandolo sono difatti alla base del curry indiano, inseriti nelle chutney e nei masala (mix di spezie), ma anche in sughi, salse, bevande e liquori aperitivi e digestivi.
Le proprietà principali di questa spezia sono dovute principalmente al contenuto di olio essenziale, composto da linalolo (60-70%), geraniolo e borneolo, composti che attribuiscono al coriandolo un’azione digestiva, carminativa, antispasmodica, antifermentativa ed antisettica, rendendolo utile soprattutto nel trattamento dei disturbi legati alla sfera digestiva.
La medicina ayurvedica invece lo classifica come tonico rinfrescante e pungente, utile per calmare il dosha Pitta.
Sia la polvere che i semi interi, vengono difatti impiegati per contrastare dispepsie, gonfiori e fermentazioni intestinali, flatulenze, aerofagia, spasmi e dolori addominali, difficoltà gastriche e digestive, coliti e persino mal di testa scaturito dalla cattiva digestione.
torna al menu...
I semi di coriandolo in polvere sono ottimi alleati della digestione e del benessere gastrointestinale, risultando un utile rimedio carminativo ed antispasmodico.
Inseriti nella propria alimentazione o usati all’interno di infusi e tisane, possono essere utilizzanti in caso di:
Cattiva digestione: il coriandolo influenza l’attività dello stomaco poiché favorisce la produzione di succhi gastrici incoraggiando in questo modo una digestione più veloce ed agevole. Utile da consumare dopo pasti abbondanti, anche in presenza di reflusso acido.
Spasmi intestinali: i composti terpenici e gli alcoli contenuti nell’olio essenziale, conferiscono alla spezia capacità antispasmodiche, ovvero in grado di rilassare la muscolatura liscia di stomaco ed intestino andando a lenire spasmi e dolori addominali ed eventuali coliche.
Gonfiore addominale: rappresenta un rimedio naturale per contrastare l’accumulo di gas intestinali e favorirne l’eliminazione. Utile per questo in caso di aerofagia, meteorismo e flatulenza che spesso sono causate da fermentazioni di cibo nel tubo digerente. A tale scopo può essere usato insieme ad altre spezie carminative come cumino e finocchio nella preparazione di bevande e tisane.
Sindrome del colon irritabile: utile per placare gli spasmi intestinali, può essere un valido alleato per chi soffre di colon irritabile e diarrea, causati soprattutto da contrazioni irregolari dell’intestino.
Mancanza di appetito: insieme all’azione antispastica, carminativa e stomachica, il coriandolo può agire positivamente anche in caso di mancanza di appetito (inappetenza).
Altre proprietà: alcuni studi su animali (vedi PubMed con PMID 18831331) hanno evidenziato come il consumo di semi di coriandolo abbia portato ad un abbassamento dei livelli di colesterolo LDL ed un aumento delle HDL; al coriandolo sono inoltre attribuite proprietà antimicotiche ed antibatteriche, potenzialmente utili contro micosi ed infezioni urinarie. Infine, i semi di coriandolo sembrerebbero avere anche blande capacità sedative, utili per ridurre lo stress e favorire il sonno.
In cucina: la polvere di coriandolo, rispetto ai semi, è più facile da inserire in molti preparati sia a base di carne e di pesce che di verdure. Ottima per piatti caldi o freddi, regala un gusto molto particolare, dolce e dal retrogusto fresco e agrumato.
torna al menu...
In cucina
Per usare la polvere di coriandolo in cucina basta inserirla all’interno dei preparati, nelle dosi desiderate. A differenza dei semi, la polvere non va tostata, ma aggiunta direttamente nella pietanza, usata da sola o insieme ad altre spezie che ne esaltano il gusto.
In particolare può essere usata in:
- Zuppe di legumi, minestre, verdure alla griglia o al forno
- Piatti di carne e pesce, stufati, arrosti, preparati al cartoccio, sformati
- Miscele di spezie (garam masala o curry)
- Miscele con erbe aromatiche (come timo, rosmarino, maggiorana)
- Marinature ed insaccati
- Ripieni per verdure o di carne
- Impasti di burger e polpette vegetali
- Liquori e bevande digestive
- Prodotti da forno (pane, grissini, taralli ecc)
- Prodotti da pasticceria (biscotti, torte ecc)
- Riso, salse, sughi, pasta
Infuso di coriandolo
Preparare un infuso digestivo e carminativo da bere dopo i pasti è molto semplice. Basta far bollire un cucchiaino di polvere in circa 100/150 ml di acqua per 5 minuti. Lasciare in infusione per 10 minuti e filtrare il liquido con una garza o un colino a trame molto fitte. In caso di tosse, si può aggiungere anche un cucchiaino di miele.
Acqua di coriandolo
Secondo la medicina Ayurvedica, l’acqua di coriandolo è un rimedio disintossicante, dissetante e rinfrescante, utile per chi soffre molto il caldo (soprattutto per il dosha Pitta) o in caso di febbre. Il suo consumo può essere benefico anche per chi soffre di acidità, per alleviare le vampate di calore, sudorazione eccessiva di mani e piedi e coliche addominali.
Per prepararla basta versare 10g di polvere in 60 ml di acqua, coprire e lasciare macerare tutta la notte. Al mattino filtrare l’acqua e berla a stomaco vuoto; attendere mezz’ora prima di fare colazione. La bevanda può essere anche dolcificata con un po’ di zucchero.
torna al menu...
Unendo la polvere di coriandolo ad altre spezie, si può preparare il garam masala, una miscela speziata molto diffusa nella cucina indiana.
Occorrono:
- 1 cucchiaino di polvere di cumino
- 2 cucchiaino di polvere di coriandolo
- 2 cucchiaini di polvere di cardamomo
- 1 cucchiaino di polvere di cannella
- 1 cucchiaino di pepe
- ½ cucchiaino di noce moscata
- ½ cucchiaino di polvere di chiodi di garofano
- ½ cucchiaino di peperoncino in polvere
Unire tutte le spezie in un contenitore con chiusura ermetica e mescolarle bene. Usare una dose di miscela per aromatizzare i piatti, facendola tostare leggermente prima di inserirla nelle ricette.
Negli infusi digestivi, il coriandolo si abbina perfettamente con cumino, finocchio, anice.
torna al menu...
Non consumare in caso di allergia alla pianta. Il coriandolo può interagire con farmaci neuro stimolanti e se assunto in dosi eccessive può causare disturbi nervosi o patologie renali. Non ci sono studi sulla sicurezza del consumo di coriandolo in gravidanza ed allattamento, per questo si consiglia in via preventiva di evitarne l’assunzione.
torna al menu...
Il nome coriandolo, deriva dalla parola greca Korios, tradotto come “cimice”; il termine si riferisce all’odore sgradevole e pungente emanato dalle foglie e dai semi freschi, che viene perso dopo l’essiccazione.
La spezia era molto apprezzata dai greci e dai romani, tanto che alcuni medici dell’epoca lo prescrivevano come tonico rinfrescante e stimolante; gli Egizi invece la usavano per insaporire le gallette di orzo e miglio (piatto molto diffuso in quell’epoca) e per donare un sapore più aromatico al vino.
Al coriandolo sono legati molti aneddoti tra cui uno fatto risalire all’epoca rinascimentale: in quegli anni i semi di coriandolo venivano trasformati in piccoli confetti, canditi con sciroppo di zucchero e lanciati durante le feste popolari o nelle grandi occasioni. Con il tempo i semi furono sostituiti con pezzi di carta colorata, nacquero così i coriandoli che si usa lanciare a carnevale.
Per il suo gusto gradevole ed aromatico, sono usati tutt’oggi nella composizione di alcuni farmaci (soprattutto lassativi a base vegetale) con lo scopo di renderne più piacevole l’odore ed il sapore.
torna al menu...
Il Coriandrum sativum è una pianta originaria del Nord Africa e dei territori mediterranei. Si caratterizza per un gambo piuttosto lungo e sottile, molto ramificato, che può raggiungere un’altezza di 60 cm. Le foglie, di colore verde vivido, ricordano molto quelle del prezzemolo, e sono costituite da 3 foglioline con margini dentati. I fiori sono ombrelle formate da 4-12 fiorellini mentre i frutti (semi) sono piccole sfere marroni/giallastre con scanalature.
Sia le foglie che i frutti freschi, presentano un odore che per molti risulta sgradevole e che tende ad attenuarsi in fase di essiccazione.
torna al menu...
Coriandrum sativum seeds powder