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Quercia Corteccia - Decotto

Quercia Corteccia - Decotto
  • Quercia Corteccia - Decotto
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Dalle proprietà astringenti ed antinfiammatorie, la corteccia di quercia, sotto forma di decotto, è utile in caso di diarrea acuta, infiammazioni del tratto intestinale, del cavo orale e della cute.

Costituenti chimici: Tannini ed ellagitannini catechine, procianidine, acido gallico, pectine, resine.
Nome famiglia: Fagaceae

Conservazione: Conservare in un luogo al fresco e lontano da fonti di calore, nella confezione ben chiusa per non disperdere le proprietà organolettiche.

Utilizzo in breve: preparare un decotto da assumere come bevanda o usare per impacchi, lavaggi o gargarismi, in base al disturbo da trattare.

Proprietà in breve: altamente astringente ed antinfiammatoria, utile in caso di diarrea, infiammazioni intestinali e stati febbrili. Antiemorragica, analgesica, disinfettante.

Controindicazioni in breve: un consumo eccessivo può provocare disturbi digestivi, infiammazioni gastrointestinali, nausea e vomito. Non usare in gravidanza o allattamento e nei bambini al di sotto dei 3 anni. Non applicare su ferite aperte e gravi lesioni.

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La corteccia di quercia è un preparato ricavato dalla corteccia di Quercus robur ,che viene fatta essiccare e poi macinata in polvere o tritata grossolanamente, per essere utilizzata in molti rimedi terapeutici.
La quercia è uno degli alberi più antichi utilizzato in medicina e di cui si apprezzano maggiormente le proprietà antinfiammatorie ed astringenti che esercita soprattutto sull’apparato gastrointestinale e sulla pelle. A queste si aggiungono i benefici che essa apporta in caso di sanguinamento (di gengive o di ferite), febbre, mal di gola e sintomi legati alle malattie da raffreddamento.
Un decotto a base di corteccia di quercia, è uno dei migliori modi per sfruttare le sue proprietà sull’organismo; esso infatti può essere assunto in qualsiasi momento della giornata come bevanda benefica oppure utilizzato sotto forma di gargarismi per la salute del cavo orale.
Infine, la corteccia di quercia è anche ampiamente utilizzata per la cura della pelle, soprattutto in caso di infiammazioni, pruriti, dermatite ed eczemi o per il trattamento dell’Herpes Zoster (Fuoco di Sant’Antonio) e delle ferite infette.

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Le proprietà ascritte alla corteccia di quercia sono determinate principalmente dall’elevato contenuto di tannini (gallotannini ed ellagitannini), sostanze organiche, dal tipico sapore amaro ed astringente, presenti della corteccia di molte piante.
I tannini, oltre a vantare spiccate proprietà astringenti, disinfettanti (su tagli e ferite) ed antinfiammatorie, contribuiscono alla coagulazione del sangue, favoriscono la normalizzazione dei livelli pressori e si sono dimostrati molto efficaci nel trattamento della diarrea acuta.

La corteccia di quercia contiene fino al 20% di tannini e per questa sua peculiarità è ampiamente utilizzata in campo fitoterapico sotto forma di decotto per il trattamento di diversi disturbi come:

  • Diarrea acuta
  • Stati febbrili
  • Infezioni della bocca
  • Gengive sanguinanti
  • Tosse, raffreddore e bronchite
  • Faringite e mal di gola
  • Perdita di appetito
  • Disturbi della digestione
  • Dolore ed infiammazione
  • Artrite e contusioni

Le proprietà curative della quercia e più in particolare della sua corteccia, si possono così riassumere:

Astringenti: la presenza di tannini nella corteccia di quercia, la rende un ottimo preparato dalle proprietà astringenti soprattutto sull’apparato gastrointestinale ma anche sulle mucose e sulla cute. Sotto forma di infuso o decotto, la corteccia di quercia combatte le infiammazioni intestinali e dona sollievo in caso di diarrea acuta improvvisa, dovuta ad esempio dall’abuso di cibo o alcool.
Antinfiammatorie: Decotti o infusi a base di corteccia di quercia sono utili rimedi fitoterapici contro le infiammazioni croniche dell’intestino, dell’area anale e genitale, degli occhi o della pelle. Le proprietà antinfiammatorie agiscono anche sul benessere del cavo orale soprattutto in presenza di infiammazioni delle mucose della bocca, delle gengive o della faringe, per le quali viene consumata sotto forma di gargarismi. Sulla cute, l’azione sfiammante è benefica in presenza di eczemi, irritazioni di diversa natura, geloni di mani e piedi e lesioni da Herpes Zoster.
Antiemorragiche: preparati a base di corteccia di quercia favoriscono la coagulazione del sangue in presenza di emorragie interne ed esterne, tagli e ferite, sanguinamento uterino o delle gengive, sangue nelle feci, ipermenorrea, emorragie nasali. L’azione antiemorragica combinata alle capacità antinfiammatorie, rendono il decotto di corteccia di quercia un efficace rimedio naturale contro le emorroidi, da utilizzare sotto forma di bagno caldo o di impacchi.
Alla corteccia di quercia sono attribuite anche proprietà antielmintiche, dovute alla capacità di eliminare molti tipi di vermi ed elminti che possono infestare l’intestino e capacità analgesiche, utili nel trattamento di dolori reumatici, artriti, lombalgie e contratture.
Le capacità astringenti attribuite ai composti tannici, possono essere sfruttate anche nel trattamento di disturbi del cuoio capelluto come forfora e cute grassa oppure nella cura della sudorazione eccessiva di piedi ed ascelle. In entrambi i casi la corteccia di quercia va utilizzata come decotto, da applicare sotto forma di impacco sulle zone interessate o come bagno caldo.

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I decotti a base di corteccia di quercia possono essere utilizzati sia per via interna, come bevanda, che come applicazioni topiche, sotto forma di risciacqui, bagni, gargarismi od impacchi.

Decotto di corteccia di quercia
La corteccia di quercia può essere assunta sotto forma di decotto per il trattamento dell’intestino infiammato, di diarrea, tosse, bronchite o febbre. Tale bevanda aiuta anche a stimolare l’appetito e a migliorare la digestione, se assunta prima e dopo i pasti.
Si prepara mettendo a bollire mezzo cucchiaio in 200 ml di acqua per 5 minuti. Spegnere la fiamma e lasciare in infusione per altri 15 minuti. Dopodiché filtrare e bere 1-2 volte al giorno.

Gargarismi
Aggiungere 3 gr di corteccia di quercia in 100 ml di acqua e portare ad ebollizione per 20 minuti; al termine filtrare ed usare l’infuso sotto forma di gargarismi in presenza di gengiviti, gengive sanguinanti, mal di gola ed infiammazioni della bocca in generale. Ripetere per 2-3 volte al giorno.

Lavaggi o bagni
In caso di pelle arrossata, eczemi, infiammazioni vaginali, emorroidi o sudorazione eccessiva, si effettuano dei veri e propri lavaggi a base di decotto di corteccia di quercia. In questo caso si versano 100 gr di corteccia per ogni litro di acqua e si porta a bollore per circa 15-20 minuti. Dopo averlo filtrato, si può usare il liquido per detergere le zone interessate o per immergervi mani e piedi in caso di geloni, irritazioni e prurito, sudorazione o vene varicose.

Impacchi
Gli impacchi a base di decotto di quercia si applicano localmente nel trattamento di numerosi disturbi quali emorroidi, fistole anali, ragadi, eruzioni cutanee, piccoli tagli e ferite, infiammazioni oculari o piaghe da decubito. Basta preparare un decotto con un cucchiaino di corteccia in mezzo litro di acqua, far bollire per 5 minuti e filtrare; imbevere quindi delle compresse di garza ed applicarle sulla zona interessata.

Durata del trattamento
Decotti a base di quercia per il trattamento degli stati diarroici o infiammatori, vanno assunti per un tempo massimo di 3-4 giorni; protratti oltre il tempo consigliato NON sono considerati sicuri.
Per uso esterno, gli impacchi non presentano controindicazioni e non danneggiano la pelle se applicati per un massimo di 2-3 settimane. Oltre il tempo consigliato, possono causare irritazioni ed arrossamenti anche gravi.

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L’assunzione della corteccia di quercia nelle dosi consigliate dal proprio medico o erborista, non presenta effetti collaterali rilevanti. Infusi che contengono un’alta concentrazione di quercia, possono provocare disturbi allo stomaco, sotto forma di problemi digestivi, nausea e vomito e vanno evitati in presenza di infiammazioni renali o ingrossamento del fegato.
In via precauzionale se ne sconsiglia l’assunzione alle donne in gravidanza o in fase di allattamento, in quanto non ci sono sufficienti studi che ne attestino la sicurezza; non somministrare nei bambini al di sotto dei tre anni di età o nei soggetti con patologie cardiache.
Per uso topico, il decotto di corteccia di quercia non va utilizzato in presenza di gravi ustioni e ferite aperte o su zone gravemente irritate.
La presenza di composti tannici, può inoltre causare reazioni allergiche nei soggetti con intollerabilità accertata verso alcuni componenti dei fitocomplessi della pianta.
Per quanto riguarda l’interazione con i farmaci, la corteccia di quercia può ridurre l’assorbimento degli alcaloidi e di alcune sostanze basiche; i tannini precipitano i sali di ferro.

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Sin dall’antichità, la quercia è sempre stata considerata come simbolo di forza, vita eterna e fertilità e molti sono i miti legati a questo imponente albero, che i Greci e i Celti consideravano l’albero degli alberi.
Tra tutti gli alberi, la quercia sin dai tempi della preistoria era la più venerata e considerata la pianta sacra per eccellenza; i Greci la dedicarono a Zeus, per i Romani era l’albero di Giove e per le tribù nordiche l’albero di Thor, dio del tuono e del fulmine. Gli ebrei celebravano i loro riti religiosi proprio sotto un imponente albero di quercia, mentre nel medioevo essere erano utilizzate per marcare i confini territoriali; in Inghilterra un albero di quercia veniva piantato durante l’incoronazione del re, come buon auspicio e lunga vita del regno.
In campo medicinale, la quercia è stata a lungo usata per le sue proprietà astringenti e molti medici la prescrivevano nel trattamento di piaghe ed ulcere, dissenteria e gonfiori di varia natura.

Qualche curiosità:

  • Nella lingua celtica, il termine Quercus significa “albero bello”, mentre robur deriva dal latino e si traduce come “forza”;
  • Nell’antica Roma, ghirlande composte da foglie di quercia, venivano conferite ai cittadini più valorosi o ai soldati che in battaglia avevano salvato la vita ad un commilitone;
  • Le ghiande di quercia, oltre a rappresentare un frutto gustoso per alcuni animali come i maiali, in passato venivano utilizzate come surrogato del caffè, soprattutto nei tempi di guerra.

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La Quercus Robur, appartenente alla famiglia delle Fagaceae, è un imponente arbusto, molto longevo, che può raggiungere un’altezza massima di circa 30 metri. Si presenta con rami molto robusti ed un tronco piuttosto corto, rivestito da una corteccia di colore marrone-grigio, formata da fessure e piccole placche.
Le foglie, oblunghe o ovate, hanno lobi arrotondati e possono raggiungere una lunghezza di 15 cm; sono di colore verde scuro e nei periodi autunnali assumono una caratteristica tonalità giallo bruno.
I frutti sono delle ghiande dalla forma ovoidale, disposte singolarmente o in gruppi di 2-3 elementi su un peduncolo lungo e sottile.
Conosciuta anche come farnia, è principalmente diffusa nell’Europa centro meridionale e in quasi tutte le regioni d’Italia soprattutto nelle valli più umide e nei boschi con terreni profondi e fertili.

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  1. Uno studio pubblicato nel 2004 su PubMed, PMID: 15109795, ha analizzato e confermato l’attività battericida e fungicida dell’estratto di corteccia di quercia in soluzione di metanolo all’80%; tale soluzione si è dimostrata efficace nel trattamento delle infezioni da Staphylococcus aureus, Enterobacter aerogenes e Candida albicans. Tuttavia ulteriori ricerche sono state ritenute necessarie per approfondire tale funzionalità.

  2. Uno studio pubblicato nel 2008 su PubMed, PMID:18927480 ha rilevato l’efficacia di un unguento a base di corteccia di quercia su una forma di infezione da Staphylococcus aureus resistente alla meticillina. Tale preparato, inoltre, applicato su ferite e ustioni ha migliorato la migrazione delle cellule epidermiche determinando una più veloce guarigione dalle ferite.

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