Estratto Fluido di Equiseto
Costituenti chimici: Silice, sali minerali (potassio, fosforo, magnesio, calcio, zolfo), flavonoidi (isoquercetina, quercetina), equisetonina (saponosidi), fitosteroli, acidi organici (acido citrico, ossalico, malico), vitamine, tannini, alcaloidi (solo tracce).
Nome famiglia: Equisetaceae
Solvente di estrazione: acqua, etanolo
Aspetto: liquido
Odore: caratteristico
Colore: marrone /verdognolo
Info packaging: Bottiglia di vetro ambrata per schermare il prodotto dalla luce, tappo a vite e contagocce in plastica. Abbiamo scelto un imballaggio essenziale, riciclabile al 100% in base alle disposizioni del tuo Comune.
Conservazione: conservare la confezione in un ambiente secco, lontano da luce, calore e umidità
Utilizzo in breve: assumere le gocce in un paio di somministrazioni al giorno, diluite in un bicchiere di acqua.
Proprietà in breve: diuretiche, depurative, remineralizzanti, emostatiche; rinforza unghie e capelli, contrasta la fragilità ossea
Controindicazioni in breve: consultare un medico se si assumono composti diuretici; non assumere in caso di insufficienza renale, emorragie, periodi pre-operatori, gravidanza o allattamento.
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L’estratto fluido di equiseto è un prodotto ottenuto dalla macerazione della pianta Equisetum arvense in una soluzione idroalcolica (acqua ed etanolo) con rapporto 1:1. Si tratta quindi di preparato in forma liquida che concentra al massimo tutti i principi attivi della pianta, le sue caratteristiche e le sue proprietà terapeutiche.
L’estratto fluido infatti è un preparato farmaceutico che si ottiene a partire da piante officinali essiccate o fresche che vengono selezionate con cura, per isolare le parti più ricche di principi attivi; ad esse viene aggiunto un solvente di estrazione che generalmente è l’etanolo o una soluzione di etanolo ed acqua in modo da ottenere un estratto titolato. Il solvente viene poi eliminato fino ad una certa percentuale, senza però sottrarre i principi attivi della pianta; si ottiene così un estratto fluido (o idroalcolico) con rapporto 1: 1, ovvero il peso della droga impiegata corrisponde al peso finale dell’estratto (ad esempio con 1 kg di pianta si ottiene 1 kg di estratto fluido). Ciò vuol dire che la soluzione finale contiene pressoché gli stessi principi attivi della pianta originale.
L’estratto fluido di equiseto (chiamato anche coda cavallina) è pertanto un concentrato dei costituenti chimici della pianta, nonché la forma più concentrata e funzionale per beneficiare al meglio delle sue proprietà.
L’equiseto, in particolare, è una pianta ricca di silicio organico, un minerale che all’interno del corpo umano è presente in maggiori concentrazioni nei tessuti e negli organi connettivi; esso contribuisce alla costituzione delle cartilagini, interviene nel processo di calcificazione ossea (in quanto agevola il deposito di calcio), rinforza i tessuti connettivi e interviene nella formazione di collagene ed elastina, conferendo elasticità ai tessuti. Un’adeguata dose di silicio all’interno dell’organismo è pertanto fondamentale per il trofismo del tessuto connettivo e delle pareti dei vasi sanguigni, ma anche per una corretta mineralizzazione delle ossa. Una carenza di tale minerale, può infatti comportare alterazioni delle cartilagini e del tessuto connettivo, osteoporosi, fratture, contusioni, artrosi o altre malattie reumatiche, fragilità di pelle, unghie e capelli.
Per il suo contenuto di silicio organico, di oligoelementi, flavonoidi e fitosteroli, l’equiseto sotto forma di estratto fluido, ha capacità remineralizzanti, diuretiche, emostatiche e drenanti; può dunque essere utilizzato come coadiuvante nel trattamento di infezioni a carico delle vie urinarie, fragilità di capelli ed unghie, accumulo di liquidi, prevenzione dell’osteoporosi o delle fragilità ossea.
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L’estratto fluido di equiseto viene principalmente utilizzato per la sua capacità drenante e diuretica, capace di eliminare l’accumulo dei liquidi in eccesso e di prevenire non solo la formazione di calcoli renali ma anche infezioni ed infiammazioni a carico dell’apparato urinario, aumentando il flusso delle urine. La sua azione remineralizzante, esercitata dai silicati e dai minerali presenti nell’estratto, è invece utile per rinforzare il tessuto osseo, prevenire e trattare l’osteoporosi, tendiniti o dolori articolari, rinforzare gli annessi cutanei come unghie e capelli, che tendono a spezzarsi o cadere facilmente.
Si tratta pertanto di una soluzione idroalcolica altamente benefica in quanto:
Stimola la diuresi: non solo il silicio ma anche l’insieme di minerali e composti chimici come i flavonoidi contenuti nell’estratto fluido di equiseto, sono atti a favorire il drenaggio dei liquidi corporei e a stimolare efficacemente la diuresi. La sua spiccata azione diuretica, rende quindi la pianta un valido rimedio naturale efficace come coadiuvante nel trattamento di alcune patologie e disturbi come edemi post traumatici, ovvero gonfiori dovuti ad una contusione o edemi linfatici (linfedemi), accumulo di scorie metaboliche come acido urico o urea, ritenzione idrica, gambe e caviglie gonfie e cellulite. La sua azione diuretica consente di eliminare l’accumulo di acidi, scorie e tossine, andando a depurare anche i reni e la vescica, in modo da prevenire la formazione di calcoli renali o di potenziali infiammazioni come la gotta (causata da un eccessivo accumulo di acidi urici). L’estratto fluido agisce come un diuretico volumetrico, ovvero aumenta il volume delle urine e ne favorisce l’eliminazione, impedendo ristagni che posso causare proliferazioni batteriche ed infezioni. Si tratta inoltre di un natriuretico, ovvero favorisce anche l’eliminazione di sodio tramite le urine; il meccanismo di diuresi esercitato dall’equiseto, a differenza di alcuni diuretici in circolazione, consente di eliminare importanti quantità di urine senza però perdere gli elettroliti, ovvero tutti i sali minerali che si trovano nei fluidi corporei.
Unghie e capelli fragili: la presenza di silicio e della sua azione remineralizzante, rende l’equiseto un valido aiuto per il benessere di unghie e capelli, soprattutto in caso di eccessiva fragilità. Il silicio infatti favorisce la fortificazione dei tessuti e la loro rigenerazione e per questo che l’assunzione di equiseto è raccomandata come coadiuvante nel trattamento delle unghie che si spezzano e lesionano con facilità e nelle cure contro la caduta dei capelli.
Infezioni alle vie urinarie: l’azione diuretica esercitata dai flavonoidi, dal silicio e dai Sali minerali, permette di prevenire e trattare alcune infezioni che possono colpire l’apparato urinario. Favorendo infatti l’eliminazione delle urine, e dell’accumulo di tossine e scorie, l’equiseto consente di inibire il deposito di liquidi nella vescica che può causare infezioni batteriche o infiammazioni come cistite, uretrite o prostatite. La sua assunzione può essere pertanto raccomandata anche se si vuole indurre una diuresi forzata per risolvere tali patologie.
Remineralizzante: l’estratto fluido di equiseto è considerato un remineralizzante naturale in quanto esercita un’azione benefica a livello tissutale, soprattutto sul tessuto osseo. La gran parte di questi benefici sono dovuti al silice e ai minerali di cui l’equiseto è ricco, che consentono di prevenire e trattare alcune malattie ossee come l’osteoporosi, effettuando anche un’azione antiartritica. Il suo impiego può aiutare in presenza di fragilità ossea, in quanto il silicio stimola il metabolismo del calcio, di dolori articolari, tendiniti, decalcificazioni o demineralizzazioni. La silice inoltre facilita la ricostruzione della cartilagine, per cui è indicata in caso di malattie articolari, migliora l’elasticità dei vasi sanguigni e favorisce il recupero del trofismo muscolare.
La pianta di equiseto e l’estratto fluido che se ne ricava, svolge anche un’azione emostatica e coagulante, utile ad esempio in caso di mestruazioni abbondanti o emorroidi.
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La posologia dell’estratto varia a seconda delle necessità; in generale si consiglia l’assunzione di 20-50 gocce, per 3 volte, da diluire in un bicchiere di acqua.
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L’estratto fluido di equiseto, agisce in sinergia con altre erbe, da scegliere in base al disturbo che si intende trattare.
Alcune erbe che fungono da diuretici naturali sono la gramigna e l’Orthosiphon; in caso di dolori osteo-articolari come l’artrite, può essere utilizzato in associazione a composti a base di artiglio del diavolo.
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Il consumo di estratto fluido di equiseto deve essere eseguito sotto controllo medico in caso di assunzione di farmaci o preparati diuretici. La sua assunzione è sconsigliata in caso di insufficienza renale, trombosi, emorragie, nei periodi che precedono un intervento chirurgico, in gravidanza o allattamento. Non utilizzare in caso di ipersensibilità o allergia verso uno o più componenti.
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La pianta di equiseto è stata per secoli utilizzata a scopi terapeutici nei diversi territori dove nasceva spontanea. Si ritiene che 400 milioni di anni fa, la Terra fosse invasa da piante di equiseto di dimensioni notevoli, grandi come dei veri e propri alberi.
I suoi benefici furono scoperti già da Dioscorde, un medico e botanico greco che consigliava l’assunzione del suo succo per fermare l’epistassi e l’applicazione delle foglie sulle ferite, per favorirne la guarigione.
L’azione abrasiva delle foglie, veniva sfruttata sin dall’antichità per lucidare i metalli ed il legno, mentre i sumeri usavano le parti della pianta per trattare gli edemi e le ferite procurate in battaglia; alcune testimonianze riferiscono che i greci ed i latini, somministravano un pastone a base di equiseto ai cavalli, sia prima che dopo una battaglia, per fornirgli forza ed energia.
Il termine equiseto, deriva dal latino equisetum ovvero equus (cavallo) e saeta(crine), per sottolineare la sua somiglianza alla coda del cavallo.
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L’equisetum arvense è una pianta erbacea che può raggiungere un’altezza dai 20 agli 80 cm; i rizomi sono lunghi, striscianti e profondi, molto nodosi e di colore nero, mentre i fusti (detti cauli) sono eretti, di colore verde pallido e possono essere sia fertili che sterili. I fusti fertili non presentano rami e sono privi di clorofilla, per cui il loro colore va dal giallino/bianco al bruno; i fusti sterili invece sono di colore verde, ramificati, e si sviluppano in estate. La pianta di equiseto è priva di fiori, al loro posto si sviluppa una spiga di forma ovale, posta alla sommità dei fusti fertili. L’equisetum arvense predilige terreni argillosi, cresce spontaneo lungo i fiumi o nei terreni erbosi ricchi di acqua.
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Alcohol, Aqua, Equisetum Arvense