Ippocastano Foglie - Infuso/Tisana
Origine: Balcani
Costituenti chimici: saponine, glucosidi triterpenici (esculina), flavonoidi (quercetina), vitamine.
Nome famiglia: Hippocastanaceae
Parte della pianta utilizzata: foglie
Conservazione: conservare in luogo fresco ed asciutto, lontano da fonti di luce diretta.
Utilizzo in breve: uso interno, 1 cucchiaio per tazza d’acqua; uso esterno, suffumigi, impacco lavante, maschere capillari.
Proprietà in breve: flebotonico, vaso-protettore, capillarotropo, antiedemigeno, antinfiammatorio, anticellulite, bechico, decongestionante.
Controindicazioni in breve: non impiegare in gravidanza ed in allattamento, nei bambini, in caso di ipersensibilità ad uno dei suoi principi attivi
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Le foglie dell’Ippocastano vengono raccolte dall’Aesculus hippocastanum, un albero maestoso che per la sua somiglianza al più noto castagno ai primi esemplari piantati in Europa venne dato il nome di Castagno delle Indie, mentre i semi prendono il nome comune di castagne matte, per la somiglianza al noto frutto.
Albero sacro a Giove, oltre alle foglie produce delle ghiande ricche di qualità e una corteccia altrettanto interessante dal punto di vista terapeutico. Molto apprezzato in Asia Minore, in Europa l’utilizzo delle parti dell’albero come rimedi fitoterapici è alquanto recente, l’albero è giunto in Europa nel 1500, nonostante abbia un’origine molto più antica. Nel XIX secolo le foglie furono le prime droghe ad essere utilizzate, il cui estratto fu impiegato per trattare il dolore e le emorroidi con successo. L’uso che ne seguì fu costellato di risultati positivi nell’insufficienza venosa e nei dolori mestruali.
L’uso della pianta come antidiarroico, antitussivo e come rimedio per abbassare la febbre è stato abbandonato nel tempo. La storia dell’estratto annovera anche un uso topico, con applicazioni sulle zone articolari afflitte da dolori.
L’azione protettiva e decongestionante delle foglie di Ippocastano le qualificano come rimedi per trattare la pesantezza agli arti inferiori, afflitti da gonfiore e infiammazioni. Migliora la fragilità dei capillari con un’azione di rinforzo delle pareti dei piccoli e grandi vasi. Tratta le vene varicose delle gambe e i noduli della zona anale che danno origine alle dolorose e fastidiose emorroidi.
L’azione antiedemigena le rende un valido supporto in presenta di traumi contusivi, di edemi e nel trattamento della cellulite. L’uso topico è indicato per restituire vigore alle fibre capillari e per astringere la pelle interessata dalla couperose.
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L’Ippocastano è tra le piante medicinali una delle più ricche di saponine, sostanze attive che hanno anche un’elevata azione coadiuvante, capaci di migliorare gli effetti benefici delle erbe officinali. Le saponine contenute nell’Ippocastano inoltre hanno una struttura molecolare tale da aumentare l’azione curativa degli attivi contenuti nella preparazione fitoterapica. Flavonoidi e glucosidi completano la gamma di principi attivi che rendono interessante la pianta e le sue estrazioni.
Vasoprotettivo: L’interesse scientifico per la pianta è stato attirato dai risultati ottenuti nel migliorare la resistenza dell’endotelio vascolare. Attivo sulla cura delle vene varicose delle gambe, realizzata proprio grazie all’attività di rinforzo delle pareti venose. Gli stessi principi attivi agiscono sulle varici della zona anale, esercitando un’azione benefica come antiemorroidario.
Antiedemigeno: Le saponine della composizione sono attive nel lenire gli stati infiammatori. Riducono il diametro del vaso sanguigno con un’attività detta di vasocostrizione dei capillari, un’azione capillarotropa che migliora la permeabilità e la resistenza dei vasi capillari, il cui effetto è, tra l’altro, di aumentare la pressione sanguigna. L’estratto è utile nel trattamento di ematomi e di contusioni post traumatiche. L’uso interno ed esterno aiuta nella pelle con couperose.
Flebotonico: L’Ippocastano è un flebotropo, migliora il tono venoso, riduce la permeabilità delle pareti e il ristagno interstiziale tra i tessuti, implementando il drenaggio linfatico e stimolando una buona circolazione.
Antinfiammatorio: Le foglie agiscono sulle infiammazioni che provocano stati dolorosi, la sperimentazione dell’efficacia sulle artriti ha dimostrato che la pianta ed i suoi attivi sono dei validi rimedi per la flogosi articolare. Con le applicazioni esterne e l’uso interno in combinazione aiuta a drenare le scorie che stazionano tra le cellule con una salutare azione di pulizia dei tessuti, di fatto preventiva dell’insorgenza del processo infiammatorio. Ha un'azione disinfiammante sulle vie respiratorie superiori, un'azione calmante della tosse e decongestionante del raffreddore.
Anticellulite: La pianta è impiegata come co-attivo nel trattamento della cellulite in ragione della benefica azione di rinforzo della struttura dei vasi e della loro rete nei tessuti, contrastando la fragilità capillare migliora la resistenza dei tessuti e inibisce lo stato infiammatorio.
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Uso interno
Infuso di foglie di Ippocastano
Dosi: un cucchiaio di foglie per ogni tazza (150 ml) di acqua.
Preparazione: Portare l’acqua ad ebollizione, versarla sulle foglie, coprire e lasciare per 10 minuti in infusione, Filtrare e consumare 2 -3 volte al giorno.
Uso esterno
Suffumigi: Per alleviare la congestione delle vie respiratorie superiori preparare un’infusione per uso esterno con le foglie, versarlo in un contenitore, disporsi per inalare i vapori, ricoprendo il capo con un telo.
Impacchi capillari: Applicare l’estratto sui capelli, dopo la detersione, per un ultimo risciacquo.
Maschere: Indicato l’impiego dell’estratto per applicazioni con erbe e polveri, per rinforzare i capelli fragili e trattati e per regolare il sebo eccedente di pelle e capelli. Senza alterare e irritare la superficie trattata.
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Tisana lenitiva e antigonfiore degli arti
• foglie di Ippocastano
• foglie di Amamelide
• sommità di Achillea
Mescolare le erbe in parti uguali, prelevare tre cucchiaini della miscela e versarvi sopra 200 ml di acqua. Coprire, lasciare in infusione per 10 minuti, filtrare e bere.
Le foglie di Ippocastano sono impiegate in sinergia con:
• foglie di Amamelide per l’azione tonificante dei vasi e la circolazione periferica;
• Spirea Ulmaria per l’azione antiedematosa.
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Non utilizzare in caso di intolleranza ai principi attivi, per precauzione non assumere in gravidanza e durante l’allattamento, non somministrare ai bambini.
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L’albero risale al periodo antichissimo del Terziario, i suoi frutti non sono adatti al consumo umano. Nel Medioevo era diffuso come pianta ornamentale, apprezzato per la capacità di fare ombra, oggi è uno degli alberi che apprezziamo nei viali ombreggiati nelle zone interne ed esterne alle città.
I suoi frutti in passato venivano mescolati con l’avena per realizzare il pasto da offrire ai cavalli, uso che gli è valso il nome Ippocastano quindi castagno dei cavalli.
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L’Ippocastano è un albero deciduo di grandi dimensioni, raggiunge anche i 30 metri in altezza, spontaneo e originario della penisola Balcanica e del Caucaso, diffuso anche in Europa dove viene coltivato. Chioma ricca e forma piramidale, le foglie sono opposte, palmate e-composte, con grosso picciolo, verde scuro nella stagione calda, prima di cadere si colorano di giallo-ruggine. I fiori sono irregolari, di colore bianco, con macchie giallo-rosse, profumati, sono raccolti in infiorescenze a pannocchia. Il frutto autunnale è una capsula verde, dura e pungente, racchiude da 1 a 3 semi rivestiti, ha la forma di una castagna.
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Aesculus Hippocastanum Leaf