Ratania Radice - Tisana/Decotto
Costituenti chimici: tannini (acido ratanotannico, proantocianidine, propelargonidine), flobafeni, neolignani.
Nome famiglia: Krameriaceae
Parte della pianta utilizzata: radice
Conservazione: conservare in luogo fresco ed asciutto, lontano dalla luce diretta, la concentrazione di tannini diminuisce nel tempo e a causa di una conservazione non corretta.
Utilizzo in breve: uso interno, decotto con 3-6 gr per ogni tazza di acqua; uso esterno, impacchi con l’estratto, semicupi, gargarismi, sciacqui, maschere, dentifrici.
Proprietà in breve: astringente, antidiarroica, antinfiammatoria, emostatica, vulneraria, vasoprotettrice, seboregolatrice.
Controindicazioni in breve: non utilizzare il gravidanza, in allattamento e nei bambini. Non impiegare in caso di ipersensibilità individuale ai componenti.
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La radice di Ratania si ottiene della pianta denominata Krameria triandra, raccolta tutto l’anno ed essiccata al sole. Il suo sapore, fortemente caratterizzato dall’elevata presenza di tannini, è astringente e tendente all’amaro. Dal punto di vista della struttura questa radice è lunga anche 50 centimetri, ha una forma cilindrica, la corteccia contiene i tannini e si presenta come una pellicola sottile e squamosa di colore rosso dal forte carattere astringente, mentre il legno interno è insapore.
La maggiore concentrazione di questo arbusto dalle importanti proprietà medicinali è nella regione peruviana, dove da millenni viene apprezzata la radice per le sue proprietà medicamentose. La sua azione principale è di restringere i tessuti in maniera del tutto naturale, si pensi che 100 grammi di radice di Ratania contengono da 15 a 22 grammi di tannini, sostanze astringenti provenienti dal mondo vegetale molto attive e utili nel campo fitoterapico ed in quello delle lavorazioni artigianali bio-sostenibili.
In fitoterapia l’azione emostatica ed antinfiammatoria aiuta in caso di diarrea nelle sue varie forme, anche più intense e gravi, nelle emorragie interne legate al ciclo mestruale o relative all’apparato digerente o quelle esterne, quali piccole ferite, emorroidi e ragadi. Trova applicazione nella sintomatologia legata all’insufficienza venosa e per tonificare le pareti dei capillari fragili. Ottimo rimedio naturale per prendersi cura dell’igiene orale, l’estratto disinfiamma le gengive irritate dalla stomatite, cura le afte ed il mal di gola.
In cosmesi proprio i tannini vanno ad agire sulla pelle con eccesso di sebo con il loro potere astringente, nei rimedi che ripuliscono le superfici dalle patine lucide che li caratterizzano. Sulla pelle regola il sebo, tratta la forfora ed i capelli grassi. Nei luoghi in cui la pianta cresce la radice è impiegata come un dentifricio naturale, in occidente i suoi estratti sono ingredienti apprezzati per paste dentifricie e collutori. Trova applicazione anche in shampoo, prodotti per la pelle ed i capelli, creme e lozioni destinate alla protezione solare.
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Astringente: L’estratto di Ratania ha un effetto costrittivo che gli viene dalla presenza consistente di tannini contenuti nella corteccia della radice della pianta. L’effetto sui tessuti è di costringerli, andando a bloccare la produzione dei liquidi corporei. Agisce quindi sul flusso ematico, sui liquidi, sulle infiammazioni, nell’insufficienza venosa e nel trattamento dei capillari fragili. I tannini che raggiungono le mucose interne del tratto digerente grazie all’azione restrittiva le rendono impermeabili, proteggendole dalle penetrazioni nocive esterne e riducendone la secrezione. Per questa capacità l’estratto con i suoi attivi viene impiegato per trattare le emorroidi, le vene varicose e la fragilità capillare.
Antiemorragico: Agisce efficacemente nel trattare le mestruazioni con un ciclo abbondante e prolungato nei giorni. Per l’uso interno l’estratto è utile per curare la diarrea, la dissenteria e sotto il controllo di uno specialista le emorragie gastrointestinali.
Vulneraria: Nelle applicazioni topiche l’estratto della radice viene impiegato per bloccare la fuoriuscita di sangue di piccole ferite sulla pelle, nel caso di estrazioni dentali o nel sanguinamento anale delle emorroidi e per le ragadi del seno. Utile anche per gli episodi di epistassi, il sanguinamento dal naso che spesso è causato proprio da fragilità capillare.
Antinfiammatoria: Utile in presenza di scottature, tratta le afte. La ratania agisce sulle stomatiti, infiammazioni del cavo orofaringeo che interessano le mucose delle guance, del palato, della lingua, delle gengive e delle labbra. Impiegato nelle gengiviti, allevia i disturbi legati alle infiammazioni della gola, faringiti e mal di gola da raffreddamento.
Seboregolatore: In cosmesi si utilizza l’estratto per agire sulla ipersecrezione di sebo, ideale per l’acne, per prendersi cura del cuoio capelluto grasso e con forfora.
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Uso interno
Decotto di Ratania
Dosi: 3-6 gr di droga per ogni tazza di acqua (150 – 200 ml).
Preparazione: Aggiungere la droga all’acqua a temperatura ambiente e portare ad ebollizione, abbassare la fiamma e lasciar a fuoco lento per 10 minuti. Filtrare e consumare dalle 2 alle 3 volte al giorno per trattare i disturbi legati al tratto digerente.
Antidiarroico: Preparare un decotto con 1 litro di acqua e 20 grammi di radice, secondo le indicazioni appena descritte. Bere 3-4 volte nell’arco della giornata.
Uso esterno
Semicupi: Fare dei lavaggi con il decotto sulle ragadi anali, sulle fistole anali e sulle emorroidi.
Impacchi lenitivi: Applicare l’estratto acquoso su della garza imbevuta e posizionare sulle zone desiderate per trattare le vene varicose, i capillari fragili, gli edemi ed i lividi.
Impacchi cicatrizzanti: Imbibire della garza nel decotto e massaggiare sui capezzoli doloranti durante l’allattamento e sulle eventuali ragadi dello stesso capezzolo. Utilizzare la stessa modalità per trattare piccole ferite, tagli e graffi.
Impacchi cosmetici: Utilizzare il decotto nell’ultimo risciacquo sulla cute grassa e con forfora. Impiegare al posto dell’acqua con erbe ed argille per maschere curative di pelli grasse, impure, acneiche e per capelli grassi e con forfora.
Tonico: Applicare il decotto sulla pelle con un dischetto di cotone per pulire le parti impure e con eccesso di sebo del viso o del corpo.
Gargarismi: Utilizzare il decotto fatto raffreddare e praticare degli sciacqui usando l’estratto come un collutorio, per completare la pulizia interna della bocca dopo i pasti. Mantenere in bocca un paio di minuti per le infiammazioni di lingua, palato e gengive e raggiungere il retrobocca per il mal di gola, poi sputare. Ripetere 2-3 volte al giorno.
Con la radice di Ratania è possibile preparare:
- una tintura madre da utilizzare per le infiammazioni della bocca;
- un unguento per le emorroidi, le vene varicose;
- miscele dentifricie.
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Dentifricio naturale
- 40 gr di radice di Ratania
- 40 gr di foglie di Salvia officinale
- 30 gr di radice di Echinacea
Polverizzare gli ingredienti, mescolarli e conservarli in un barattolo al fresco e lontano dalla luce diretta. Usare la miscela con lo spazzolino massaggiando denti e gengive.
La radice di Ratania viene usata in sinergia con:
- l’olio essenziale di Mirra per le preparazioni di unguenti, insieme ad oli e burri vegetali;
- i fiori di Calendula, le foglie di Amamelide e il rizoma di Rusco per il trattamento delle emorroidi e delle ragadi;
- le foglie di Salvia officinale per trattare le infiammazioni del cavo oro-faringeo
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Non impiegare in gravidanza ed in allattamento, evitare l’uso nei bambini sotto i 12 anni.
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Gli abitanti della Bolivia utilizzano la radice per la pulizia dei denti ed il botanico spagnolo Ruiz ne scopri l’uso popolare alla fine del XVIII secolo, chiamando la pianta radice per denti. Il nome scientifico della Krameria deriva da Kramer, cognome del medico austriaco che l’ha inserita nei suoi trattati di botanica nel 1700. La seconda parola, trianga, proviene dal greco tre uomini per indicare i tre particolarissimi stami del ricettacolo che risaltano al centro del bellissimo fiore. Il nome Ratania è quello usato comunemente dai peruviani per rappresentare la caratteristica strisciante dell’arbusto.
I fiori della Ratania non producono nettare per attirare gli insetti impollinatori, mentre generano un olio inodore attraverso delle ghiandole disposte sulla superficie.
La radice di Ratania viene impiegata in Portogallo per conferire un particolare sapore aspro ai vini di produzione locale, grazie alla consistente presenza di sostanze astringenti e pungenti.
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La Ratania è un arbusto spontaneo che origina e tuttora si sviluppa nei terreni semi desertici del Perù, Bolivia, Ecuador, Brasile settentrionale e sud America. La pianta è semiparassita, si nutre di altre piante ospiti per sostenersi, predilige i climi aridi, in alta quota. Si sviluppa dai 30 centimetri e raggiunge anche i 90 centimetri di altezza, con un apparato radicale di grandi dimensioni. Lo stelo è rivestito da una peluria di colore giallo che perde in età adulta, le foglie bianco-giallastre sono di forma ovale con apice appuntito. I fiori di colore rosso hanno quattro petali intorno a tre stami molto sviluppati, i frutti sono delle capsule rotonde e pungenti.
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Krameria Trianga Root