Resina Incenso Frankincense in Lattina
Origine: India
Origine: India
Utilizzo in breve: posizionare la resina sull’apposito carboncino accesso affinché si sprigioni il fumo aromatico
Proprietà in breve: aiuta a rilassarsi e a meditare, profuma l’aria e purifica l’ambiente, creando un clima suggestivo e spirituale
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La resina Frankincense è una preziosa resina aromatica ideale da bruciare in casa o in qualsiasi altro luogo per diffondere nell’ambiente l’aroma mistico dell’incenso.
Il frankincenso è una resina gommosa ricavata incidendo la corteccia dell’albero dell’incenso (del genere Boswellia), un arbusto che si sviluppa soprattutto nell’Africa Meridionale, in India ed in Arabia, le cui proprietà sono però diffuse e sfruttate in tutto il mondo.
Tale resina viene infatti spesso usata nelle miscele orientali grazie al suo odore balsamico e spiccatamente speziato ma anche nella preparazione di incensi e di profumi, mentre sin da tempi antichi è stata sempre impiegata nei riti e nelle cerimonie religiose.
Dal punto di vista chimico il franchincenso è composto da circa il 56% di resina acida e dal 30-36% di gomma, da acido α-boswellico e 3-acetil-β-boswellico, , uniti ad altri composti come l’incensolo acetato e il fellandrene; tali sostanze, hanno dimostrato di avere la capacità di attivare alcune aree del cervello che aiutano a regolare le emozioni. Più in particolare sembrerebbero capaci di attivare la proteina TRPV3 andando così ad innescare un effetto anti ansiolitico ed antidepressivo, utile a favorire uno stato di rilassamento globale.
Ecco perché spesso bruciare la resina di incenso può essere d’aiuto durante le pratiche di meditazione, di yoga o di rilassamento, oppure quando si vuole ricreare un’atmosfera mistica e spirituale, che rende l’ambiente più confortevole.
La resina di frankincenso si presenta come piccoli grani ed è contenuta in una lattina in metallo che permette di conservare intatto il suo aroma; per essere bruciata va riposta negli appositi carboncini da posizionare in qualsiasi luogo della casa, in ufficio o in uno studio, per sfruttare le sue proprietà antistress, purificanti ed antisettiche.
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La resina di Frankincenso è composta per lo più da acidi boswellici, responsabili del suo particolare profumo.
Il termine Franchincenso richiama la parola “franco” per indicare un tipo di incenso vero, puro ed originale ma è anche conosciuto come olibano, una resina che si estrae dalla Boswellia Serrata e che alcuni testi indicano come un tipo di incenso dall’aroma più agrumato.
Il frankincenso presenta un aroma più intenso e pieno rispetto all’incenso e la sua fumigazione è capace di regalare una sensazione di rilassamento sia fisica che mentale, in grado di contrastare lo stress e gli stati ansiosi e di favorire anche la concentrazione.
All’incenso vengono inoltre attribuite proprietà antisettiche e purificanti e per questo viene usato sia per ripulire gli ambienti che per profumare l’aria in modo naturale, diffondendo un aroma mistico che richiama luoghi ed esperienze sacre e spirituali.
La fumigazione
La pratica della fumigazione prevende la combustione di resine ed erbe che vengono bruciate sia a scopo curativo che spirituale ed usata sin da tempi remoti per eliminare le negatività da luoghi, persone ed oggetti.
Anche se tale usanza viene ritenuta un rituale quasi magico e privo di fondamento scientifico, alcuni studi hanno dimostrato come i fumi medicinali derivati dalla combustione di miscele di erbe e legna, abbiano capacità antibatteriche ed antimicrobiche, utili per purificare gli ambienti ed inibire la proliferazione di batteri, virus e altri microorganismi. Un esempio è lo studio pubblicato su PubMed con PMID 17913417 che ha rilevato come un’ora di combustione abbia ridotto del 94% i batteri presenti nell’ambiente, mantenendo l’aria pulita per le successive 24 ore.
Inoltre, la fumigazione di resine ed erbe medicinali permette il rilascio di ioni negativi, che sono presenti quando l’aria è pulita e che neutralizzano gli ioni positivi, ovvero atomi rilasciati da allergeni, smog, polveri sottili e da muffe che vanno ad influire negativamente sulla qualità dell’aria. Gli ioni positivi infatti agiscono sul sistema nervoso e cardiovascolare determinando tensioni, apatia, stanchezza, sbalzi di umore ed irritabilità, mentre gli ioni negativi oltre ad alzare le difese immunitarie, migliorano l’umore, l’energia e lo stato di salute in generale.
La combustione di resine permette quindi di creare un’atmosfera più leggera ed accogliente, dove ritrovare il benessere psicofisico, potersi rilassare, meditare o concentrarsi, dedicarsi alla preghiera o ad altri tipi di rituali.
Per questo motivo bruciare delle resine di incenso può essere utile quando si avverte un clima pensante o carico di tensioni (ed esempio dopo un litigio) oppure quando si vuole risollevare l’umore ed allontanare lo stress; è inoltre un grande aiuto per deodorare qualsiasi ambiente in modo da ricreare un’atmosfera rilassante che permette di abbandonare il corpo e la mente, rimanendo comunque vigili ed attenti.
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Per bruciare la resina di incenso occorre utilizzare gli appositi dischi in carboncino. È sufficiente accendere la cialda con una fiamma (un accendino, una candela ecc) tenendola con una pinza per evitare ustioni e riporlo su un piattino con sabbia all’interno o in un’apposita incensiera. Quando il disco è caldo e comincia a bruciare, si posizionano i grani al suo interno in modo che le alte temperature diffondano il fumo aromatico nell’aria.
Si consiglia di non eccedere con il fumo e di arieggiare frequentemente l’ambiente.
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Secondo la mitologia egiziana la resina di incenso è un dono degli dei, portato sulla terra di Punt dalla fenice, il mitico uccello capace di rinascere dalle sue ceneri. Gli egizi infatti consideravano l’incenso come un elemento sacro e pregiato, ritenendo che il suo aroma balsamico fosse il profumo divino per eccellenza e utilizzandolo a scopo sacrale per accedere alle sfere superiori. Nella loro lingua l’incenso era detto “ciò che rende divini" e per questo non mancava mai sia nei rituali di preghiera che nelle funzioni celebrate dai sacerdoti nei templi; era inoltre l’elemento principale che accompagnava le cerimonie funebri, i riti sacrificali, gli eventi pubblici e soprattutto l’incoronazione del faraone.
La mitologia arabico/giudaica narra invece che la resina di incenso, detta anche levonab, fosse uno dei tesori dei templi giudei. Insieme allo storace, all’onice e al galbano, rappresentava inoltre uno degli ingredienti che componevano la miscela ordinata da Gesù a Mosè per realizzare un incenso sacro. Nel Vangelo secondo Matteo 2:11 insieme all’oro e alla mirra, l’incenso era uno dei tre doni che i Re Magi portarono probabilmente dallo Yemen a Gesù, mentre nella Bibbia l’incenso è nominato ben 22 volte.
Secondo alcune antiche legende ad Adamo fu concesso di portare con sé l’incenso quando fu cacciato dall’Eden, mentre si narra che Nerone durante il funerale della moglie Poppea, abbia fatto bruciare una quantità spropositata di franchincenso, pari al fabbisogno annuale dell’intera città di Roma.
Tutt’oggi l’incenso, in latino olibanum viene bruciato durante le cerimonie religiose e nelle funzioni della Chiesa cattolica.
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resina di incenso