Salice Bianco Corteccia - Decotto
Origine: Balcani
Allergeni: salicina
Costituenti chimici: glicosidi fenolici (salicina, salicortina, saligenina), fenoli (acido salicilico, acido ferulico), flavonoidi (isoquercetina), tannini.
Nome famiglia: Salicaceae
Parte della pianta utilizzata: corteccia
Conservazione: conservare in luogo fresco ed asciutto, al riparo da fonti dirette di luce.
Utilizzo in breve: uso interno, decotto con 2-3 gr per tazza; uso esterno, bagni, pediluvi, scrub, maschere e impacchi su pelle e capelli.
Proprietà in breve: antiossidante, antisettico, antipiretico, antiflogistico, analgesico, antinevralgico, antinfiammatorio, febbrifuga, astringente, tonificante, cheratolitico.
Controindicazioni in breve: non utilizzare in gravidanza ed in allattamento, non assumere in caso di allergia ai suoi componenti. Prima dell’impiego topico effettuare un patch test cutaneo per verificare la tollerabilità personale.
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La corteccia di Salice bianco viene ricavata dai rami con due o tre anni di vita vegetativa del Salix alba. Il successivo procedimento di essiccazione è utile oltre che per rendere disponibile i suoi attivi a lungo evitando il loro deperimento, anche perché determina la concentrazione della salicina con l’amplificazione del suo effetto. Nel contrastare la sintomatologia dolorosa con cui ci si confronta nella quotidianità può essere una buona soluzione rivolgersi ad attivi naturali per alleviare il dolore.
L’impiego della pianta è molto antico, il grande Ippocrate nel 400 a.C. somministrava pezzi di corteccia di Salice da masticare per aiutare le donne durante il parto. I nativi americani ne facevano uso come febbrifugo e per calmare i dolori, mentre dall’altra parte della Terra la medicina popolare cinese la utilizzava già dal 500 a.C. per i suoi trattamenti. La moderna fitoterapia sembra debba ad un religioso la riscoperta delle proprietà del Salice, che nella metà del XVIII secolo somministrò della corteccia essiccata ai suoi parrocchiani e li aiutò a guarire dalla febbre. Da questo episodio la società scientifica ha iniziato ad interessarsi nuovamente a questa pianta.
La corteccia di Salice bianco è dunque indicata per trattare gli stati infiammatori del corpo e per lenire i dolori che interessano l’organismo. Tra i fitocomponenti spicca la salicina che una volta ingerita viene prontamente trasformata dall’organismo in acido salicilico. I primi ricercatori interessati alle funzioni terapeutiche della pianta tendevano a credere che l’azione benefica fosse riconducibile alla sola salicina, ma alcuni approfondimenti hanno rilevato che le azioni antidolorifiche ed antinfiammatorie sono l’effetto della sinergia di questa sostanza con altri fitocomposti, i flavonoidi e i fenoli presenti nella composizione chimica. L’azione combinata spiegherebbe anche il perché gli estratti di Salice bianco abbiano un effetto più duraturo rispetto all’acido acetilsalicilico sintetizzato in laboratorio.
La corteccia di Salice bianco veniva e viene tutt’ora impiegata per agire sugli stati flogistici, quelli che interessano la zona lombare e nelle degenerazioni articolari. Lenisce il dolore provocato dai reumatismi, nelle infiammazioni a livello muscolare oltre che articolare agisce su strappi, contratture, fibromialgie ed infine si rileva utile anche per i dolori mestruali. La sua applicazione si estende anche alle affezioni del tratto respiratorio superiore, essa infatti è attiva sulle infiammazioni a carico del naso e della gola, raffreddori, faringiti e laringiti. Protegge dallo stress ossidativo e la salute del cuore.
Ancora poco conosciuto, ma non per questo poco valido, è l’uso del Salice bianco nelle preparazioni dermocosmetiche, anche quelle realizzate a casa. La salicina stimola la rigenerazione delle cellule dei tessuti, la sua azione è efficace su ogni tipologia di pelle, particolarmente quella matura, su cui ha un buon effetto tonificante. Determina un’azione astringente e seboregolatrice sulle pelli grasse ed impure. Cicatrizza le lesioni provocate dall’acne e compie un’azione uniformante sulle irregolarità della pelle.
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Antisettico: La corteccia di Salice bianco contiene un glucoside, la salicina, precursore dell’acido salicilico, capace di un’azione purificante particolarmente efficace nella zona uro-genitale. Assorbiti durante il processo digestivo i glucosidi vengono rilasciati nei reni e qui, per un processo definito idrolisi, scindono delle sostanze che una volta ossidate agiscono come agenti disinfettanti.
Antinfiammatorio: La salicina contenuta nella corteccia in sinergia con i flavonoidi ed i fenoli, rendono la corteccia efficace nel trattare le infiammazioni. La loro azione si sintetizza nell’inibizione della ciclossigenasi, il complesso enzimatico responsabile dell’insorgenza dell’infiammazione. Con l’uso della corteccia si abbassa la temperatura corporea in caso di febbre. L’esperienza ha rilevato che l’effetto della salicina se pur più lento rispetto al suo simile acido acetilsalicilico, determina effetti più duraturi.
Antiossidante: Il medesimo gruppo di fitocomposti responsabili dell’attività antinfiammatoria della pianta compiono anche una funzione di protezione dell’intero organismo. Agendo come attivi antiossidanti contrastano l’azione dei radicali liberi, difendendo organi interni e cute dallo stress ossidativo e dai processi degenerativi. L’attività si estende alla protezione del cuore, con l’acido salicilico che inibisce l’aggregazione delle piastrine aumentando la fluidità del sangue.
Antidolorifica: Il Salice bianco è un miorilassante, utile per lenire i crampi muscolari e trattare le mestruazioni dolorose. Appena arriva in circolo nel flusso sanguigno contrasta l’infiammazione con il risultato di diminuire e anche eliminare il dolore. La sua attività si estende all’azione antalgica sui dolori articolari e sui disturbi reumatici.
Cheratolitica: Con le applicazioni esterne della corteccia si trattano numerosi disturbi della cute. La pelle acneica ed ispessimenti cutanei, duroni, calli e verruche vedono ridurre la propria consistenza grazie all’azione abrasiva e disgregante degli estratti della pianta.
Astringente: Con il Salice e la sua corteccia si realizza un effetto cicatrizzante, grazie alla presenza dei tannini ed alla loro funzione di tipo costrittivo sulle secrezioni corporee ed alla ricostruzione dei tessuti indotta dalla salicina. Le cicatrici dell’acne trovano miglioramento grazie al Salice ed alla sua corteccia. Tratta le pelli grasse aiutando a recuperare il giusto livello lipidico, con una regolazione degli eccessi di sebo e un’attività restringente sui pori dilatati. Su ogni tipologia l’effetto è di tonificare i tessuti cutanei, conferendo alla superficie un aspetto più salutare.
Antiage: Con l’uso della corteccia sulla pelle si permette alla salicina di attivare un salutare processo di rigenerazione cutanea. L’effetto si osserva nella tensione della cute con la riduzione dei segni delle rughe e l’uniformazione del tessuto. La superficie diviene più tesa per l’azione tonificante degli agenti della pianta.
Per i capelli: Le applicazioni della corteccia agiscono come rivitalizzanti e stimolanti della nuova crescita. L’uso è possibile e consigliabile su ogni tipologia di capelli e di cuoio capelluto. Apporta nutrimento e vitalità alle chiome secche ed ai capelli trattati e danneggiati da tinture, oltre che dall’esposizione agli agenti esterni.
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Uso interno
Con il decotto della radice, un tipo si estrazione in acqua bollente più intenso reso necessario dalla consistenza coriacea della corteccia, si effettuano applicazioni locali e si consuma per via orale.
Decotto di corteccia di Salice bianco
Dosi: 2-3 gr di droga per ogni tazza (150 – 200 ml) di acqua.
Preparazione: Versare la corteccia in acqua e portare ad ebollizione, far bollire per 2-3 minuti, spegnere il fuoco e coprire. Lasciare per 10 minuti in infusione poi filtrare.
Il decotto viene impiegato come febbrifugo, per trattare i dolori reumatici e i dolori muscolari:
- per la febbre bere 3 tazze al giorno fino alla scomparsa dell’infiammazione;
- per i dolori mestruali assumere 2 tazze al giorno iniziando ad assumerlo 5 giorni prima dell’inizio del ciclo;
- per i dolori assumerlo all’occorrenza, fino alla regressione dei sintomi;
- per i dolori cronici, artrosi, reumatismi, per prevenire l’emicrania e come cardioprotettore utilizzarlo in maniera sistematica. Si consiglia in caso si lunghi periodi di trattamento di richiedere il parere di uno specialista.
Uso esterno
L’impiego topico della corteccia di Salice è una valida alternativa per chi apprezza le virtù della pianta ma ha limitazioni causate dalla sensibilità della mucosa gastrica.
Gargarismi: In caso di dolore ai denti, di infiammazioni del cavo orale, sintomi influenzali compresi, coadiuvare l’uso orale con il decotto impiegato per degli sciacqui del cavo oro-faringeo.
Cataplasmi: Applicare la poltiglia ottenuta con la radice ammorbidita in acqua calda sulle ulcerazioni cutanee, sulle lacerazioni e sui tagli per un’azione cicatrizzante.
Bagni: Aggiungere il decotto all’acqua calda della vasca da bagno per trovare sollievo dai dolori reumatici. L’effetto conseguente sarà un piacevole rilassamento che può condurre al sonno.
Pediluvi: Una cura per trattare i piedi stanchi ed affaticati, ha un effetto rilassante che induce al sonno. Praticare un bagno nel decotto lasciato leggermente intiepidire.
Scrub: Con la corteccia di ha un’azione levigante ed uniformante dei tessuti.Per un effetto depurativo dalle cellule morte per esfoliare le parti del corpo ispessite strofinarla sulla pelle asciutta.
Maschere astringenti: La polvere di Salice bianco può essere impiegata per realizzare delle paste insieme all’argilla verde e ad oli essenziali. Il decotto può essere impiegato in sostituzione dell’acqua per addensare le erbe prescelte.
Lavaggi: Utilizzare l’estratto in acqua come ultimo risciacquo dei capelli grassi. Con la radice polverizzata si realizzano degli impacchi seboregolatori sul cuoio capelluto, stimolato anche per la ricrescita.
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Non impiegare in gravidanza ed in allattamento. L’estratto del Salice bianco a dosi elevate può causare bruciori di stomaco, pertanto non va assunto da coloro che hanno patologie che interessano il tratto gastrointestinale. L’assunzione non è possibile in caso di accertata allergia alla salicina ed all’acido acetilsalicilico. Prima delle applicazioni cutanee praticare un test con l’estratto applicato sulla parte interna del braccio. Attese 12/24 ore, se non si sono verificate irritazioni precedentemente, osservare la zona di applicazione. In caso di rossori ed altre manifestazioni non è opportuno impiegare il prodotto.
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Il nome salice potrebbe essere motivato dal sapore salato, amaro ed acidulo delle foglie della pianta. Un’ulteriore possibilità è di farlo derivare da sal-lis un termine che significa vicino all’acqua, predilezione della pianta nei suoi insediamenti. Più immediata e la spiegazione della seconda parola bianco che richiama la colorazione argentea delle chiome.
Oltre all’uso terapeutico, apprezzato da sempre, la pianta era considerata magica e trovava impiego nei riti propiziatori e divinatori dell’antichità. In pieno Medio Evo sembra che i fiori fossero usati per sedare i desideri sessuali delle donne.
Dal legno del salice bianco di ricava il vimini, nella tradizione contadina i giovani rami vengono impiegati per intrecciare cesti. Oggi viene inoltre utilizzato per costruire cassette e confezioni per lo stoccaggio delle merci e per la produzione della carta.
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Il Salice bianco predilige i terreni molto umidi, si ritrova nei boschi a ridosso di corsi d’acqua. La sua diffusione è alquanto intensa, particolarmente in Europa, nell’Africa del nord ed in Asia occidentale. La pianta è dioica, si sviluppa in altezza fino a raggiungere i 30 metri, tronco diritto e chioma alta e grossa. Le foglie sono verde-grigiastre, decidue, lanceolate, con la pagina inferiore ricoperta di peluria. I fiori maschili hanno due antere di colore giallo quelli femminili sono verdi. I frutti sono capsule multi semi.
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Salix Alba Bark