Salvia Sclarea Foglie - Infuso/Tisana
Origine: Balcani
Costituenti chimici: flavonoidi, sesquiterpeni, pinene, linalolo, mircene.
Nome famiglia: Lamiaceae
Parte della pianta utilizzata: sommità
Conservazione: conservare in luogo fresco ed asciutto, lontano da fonti dirette di luce.
Utilizzo in breve: uso interno, tisana ½ cucchiaino per tazza di acqua; uso esterno, infusione con 4 grammi per 100 ml di acqua, lavaggi, impacchi, pediluvi, cataplasmi, tonico viso.
Proprietà in breve: simil-estrogenica, analgesica, decontrattturante, antisettica, antidiaforetica, balsamica, seboregolatrice.
Controindicazioni in breve: non assumere in gravidanza ed in allattamento.
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La Salvia sclarea è una pianta medicinale della quale si selezionano le sommità, esse trovano un largo utilizzo nei trattamenti di molte affezioni del corpo, nelle preparazioni cosmetiche e nell’industria alimentare come aromatizzante. Chiamata erba moscatella per la profumazione che richiama quella del vino moscato, è anche soprannominata occhio chiaro o chiarella, considerata capace di indurre chi la consuma verso un lavoro di introspezione interiore.
Assonanze e simbolismi furono interpretati nel passato per sceglierla come rimedio in alcuni ambiti specifici. Le foglie della Salvia sclarea hanno una consistenza rugosa come la lingua, segno della sua funzione terapeutica nel tratto oro-faringeo; le stesse foglie sono argentee, come la luna, considerata da sempre il pianeta del femminile, il rimedio fu impiegato per la sintomatologia legata al ciclo mestruale ed alle sue fasi. In base a questi postulati il grande medico dell’antichità Paracelso la considerava un valido aiuto nelle affezioni della bocca e nell’igiene del cavo orale, l’estratto in acqua consigliato come antidolorifico alle partorienti per preparare il corpo mesi prima dell’evento. I suoi impieghi sono stati confermati con le indagini sulla sua composizione e dall’esperienza terapeutica che continua nei decenni.
I principi attivi della pianta la rendono un efficace sostegno nella sintomatologia femminile, dalla prima mestruazione fino alla menopausa, con la capacità di alleviare i disturbi legati alla regolarità del ciclo, alla sua comparsa e scomparsa. Agisce sul sistema nervoso per dare sollievo in caso di tensioni e contrazioni muscolari, anche involontarie della muscolatura liscia.
Svolge un’azione balsamica sulle vie respiratorie, un’azione antisettica del cavo orale, regola l’eccesso di sebo su pelle e capelli, rilassa il sistema nervoso e lo stimola, con un’attività di tipo tonico.
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Simil-estrogenica: La pianta agisce sui disturbi della menopausa ed aiuta la donna nel suo articolato processo legato alla fertilità, con le specifiche fasi e la sintomatologia, nei disturbi che da questo scaturiscono. Agisce sull’amenorrea, per la comparsa del flusso mestruale e della sua abbondanza, come antidolorifico per l’effetto dei suoi terpeni sulla muscolatura liscia. Utile nella dismenorrea, quando contrazioni e spasmi provocano dolore e ritardo nell’inizio del ciclo mensile.
Antisettica: L’estratto in acqua delle foglie di Salvia sclarea, come da impiego nell’antica medicina, sono un alleato nei disturbi del cavo oro-faringeo. Con essa si trattano le stomatiti, le infiammazioni alle gengive, afte, ascessi, anche faringite e laringite e più in generale il mal di gola.
Antidolorifico: La salvia sclarea è in grado di alleggerire le tensioni muscolari, i dolori legati alle contrazioni ed agli spasmi, nelle manifestazioni acute, come nei crampi, per il già citato lavoro dei suoi componenti sulla muscolatura.
Balsamica: Un decongestionante delle vie aeree superiori intasate nella fase esplosiva dei sintomi influenzali, raffreddore, eccesso di muco nei bronchi, con conseguente blocco della respirazione attraverso il naso, alleviato dalle azioni benefiche della pianta.
Stabilizzante: Attiva sul sistema nervoso centrale sul quale la droga svolge un’azione riequilibrante, essa infatti è sia tonica, che rilassante.
Seboregolatrice: L’estratto della pianta è in grado di agire sulla pelle e sui capelli con un’efficace attività di regolazione del sebo in eccesso, impiegata sul cuoio capelluto per trattare il disturbo dalla radice e sulla pelle acneica, dove impedisce la sedimentazione del grasso nei pori, con un’azione di tipo astringente di quelli dilatati.
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Uso interno
Infuso di Salvia sclarea
Dosi: ½ cucchiaino (1,5 grammi circa) per una tazza di acqua (150 – 200 ml).
Portare l’acqua ad ebollizione, versare sulla droga e lasciare in infusione per 10 minuti, poi filtrare e bere.
Uso esterno
Per un impiego esterno si prepari un’infusione con 4 grammi di droga in 100 ml di acqua. Con questa è possibile trattare le affezioni del cavo oro-faringeo, gargarismi e praticare lavaggi cutanei.
Cataplasmi. Utilizzati per trattare le ulcere della pelle e per rigenerare, curare, disinfettare e lenire i geloni. Sminuzzare e macerare le foglie ed applicare sulle zone interessate, tra due garze perfettamente pulite.
Impacchi: Impiegare l’estratto acquoso per creare paste spalmabili con argille terapeutiche, per aumentare l’azione dell’una e dell’altra componente.
Lozione per occhi: Imbibire nell'infuso carico un dischetto di ovatta e tamponare delicatamente gli occhi.
Pediluvi: Utilizzare l’estratto per fare dei rilassanti bagni tiepidi ai piedi, per regalare rilassamento all’intero corpo e una piacevole azione rinfrescante alle estremità.
Lavaggi viso: Applicare l’estratto concentrato di Salvia sclarea sulla pelle del viso, specie quando è grassa ed in presenza di acne.
Lavaggi capillari: Per trattare le chiome grasse, praticare il risciacquo dopo lo shampoo con l’infuso di Salvia sclarea per realizzare chiome luminose e splendenti.
Tonico viso: Picchiettare la pelle del viso dopo la detersione con l’estratto acquoso delle foglie, oppure vaporizzarla con un flacone spray, per un effetto illuminante.
Tonico corpo: Analoga vaporizzazione sul corpo dopo la doccia, per combattere l’eccesso di sudorazione e per neutralizzare i cattivi odori.
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Evitare l’uso in gravidanza ed in allattamento. Non impiegare in caso di ipersensibilità alla pianta ed ai suo componenti.
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Salvus la radice del nome botanico vuol dire salvo a spiegarne l’uso curativo della pianta. Impiegata dai Egizi per stimolare la fertilità, giunti al Medioevo la troviamo masticata per curare la bocca e per procurarsi dei bei sogni.
Le foglie vengono impiegate nella produzione di estratti, ricche di un olio essenziale che ha la particolarità di non presentare nessuna tossicità, trova impiego in aromaterapia, in profumeria e nell’industria dei liquori, nei moscati e nel conosciuto vermouth. La parte che eccede la distillazione, la concreta, viene ulteriormente lavorata e da essa si ricavano l’assoluto e un’altra sostanza che trova impiego come aroma nei tabacchi.
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La Salvia sclarea è una pianta della zona mediterranea, spontanea e coltivata per usi industriali. Un arbusto che si sviluppa come un cespuglio, un sempreverde perenne. Le foglie sono allungate, caratterizzate da un colore tendente al grigio, rese vellutate da una folta peluria, che si ritrova più ispida e dura anche sul tronco eretto. I fiori sono azzurro-viola chiaro, riuniti in infiorescenze. Si ambienta lungo i pendii e le zone boscose, emana una forte profumazione, che durante la fioritura diviene ancora più intensa, pianta utile è anche molto decorativa-
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Salvia Sclarea Leaf