Spirea Ulmaria Sommità Fiorite – Infuso/Tisana
Origine: Nord Europa
Costituenti chimici: acido salicilico (salicilati), flavonoidi, vitamina C, tannini, mucillagini, aldeidi aromatiche.
Nome famiglia: Rosacea
Parte della pianta utilizzata: sommità fiorite
Conservazione: conservare in luogo fresco ed asciutto lontano da fonti dirette di luce.
Utilizzo in breve: uso interno, 1 cucchiaio per tazza d’acqua in infusione; uso esterno, bagni e lavaggi, impacchi lenitivi e depurativi.
Proprietà in breve: antinfiammatoria, antidolorifica, antireumatica, antiurica, drenante, diuretica, anticellulite, antisettica, diaforetica.
Controindicazioni in breve: non utilizzare in gravidanza ed in allattamento, non impiegare in caso di ipersensibilità ai suoi componenti. Prima dell’uso topico effettuare un patch test per verificare la tollerabilità personale del prodotto.
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La Sommità Fiorite di Spirea Ulmaria vengono raccolte dalla pianta denominata Filipendula Ulmaria Max. Nel linguaggio comune il nome composto della pianta può essere sostituito con Olmaria o Spirea, conosciuta anche come Regina dei Prati. I fiori e le parti aeree racchiudono i principi attivi di questa pianta, essi vengono raccolti all’inizio della fioritura tra giugno e luglio, messi ad essiccare e preparati nel taglio tisana.
Apprezzata dai Druidi, sacerdoti e guaritori Celti, ha conosciuto un’ampia diffusione anche nel periodo del Rinascimento, dove la pianta era impiegata per trattare l’idropisia, nome antico dell’anasarca. I fiori e le foglie hanno un profumo molto gradevole, da freschi erano impiegati per coprire i pavimenti dei luoghi sacri, soprattutto durante le cerimonie. Dall’800 diviene oggetto di studi e da essa viene estratto l’acido salicilico, la base antinfiammatoria del noto farmaco conosciuto con il nome di aspirina.
In fitoterapia viene utilizzata per la sua azione antinfiammatoria, chiamata aspirina vegetale, non aggredisce le pareti dello stomaco, che viene invece protetto delle sostanze irritanti. Tra i suoi componenti i salicilati, che appartengono alla categoria di estratti naturali dall’azione antinfiammatoria, ideali per trattare le flogosi acute.
Utile per lenire i dolori articolari e le tensioni muscolari. Ideale per trattare il mal di testa, così come i dolori provocati da stati flogistici in generale, attiva come antiurico, l’estratto della Spirea è un rimedio per la gotta. Può essere impiegata per gli stati influenzali come antidolorifico, aiuta in caso di mal di gola e di raffreddore, mentre l’azione diaforetica la rende un buon febbrifugo. L’effetto diuretico la rende utile per contrastare la ritenzione idrica e come anticellulite.
L’uso topico dell’estratto è utile per trattare le infiammazioni e per lenire i dolori alle articolazioni. L’impiego dermocosmetico prevede impacchi depurativi a pelle e cuoio capelluto, dove è anche un regolatore del sebo ed un antiforfora.
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Le sommità fiorite della Spirea ulmaria sono ricche di acido salicilico, sostanza che si ritrova in elevata concentrazione anche nella corteccia del Salice bianco. Agisce come depurativo, aumenta il flusso dell’urina e con essa depura l’organismo da tossine responsabili dei processi infiammatori. Utile nelle affezioni febbrili, specie se accompagnate da dolenzia ossea, depura anche a livello topico la pelle ed il cuoio capelluto.
Antinfiammatoria: Tra i principi attivi contenuti nelle sommità fiorite l’acido salicilico ed i suoi derivati, tra cui la salicilina, che rende l’estratto un efficace lenitivo per gli stati infiammatori.
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Attivo analgesico inibisce l’azione delle sostanze responsabile dell’infiammazione e del dolore, agisce sui dolori ossei, artrosi e reumatismi, calma il mal di denti e le cefalee, il mal di gola e i dolori mestruali. Ideale per trattare gli stati influenzali con dolori alle ossa.
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L’azione decongestionante è utile anche nel tratto digerente, l’estratto ha un’azione antiacida, calma il bruciore di stomaco e la gastrite. Utile per prevenire le infiammazioni provocate dagli succhi digestivi, allevia la sintomatologia dell’ernia iatale e dell’ulcera.
Drenante: I flavonoidi contenuti nella droga svolgono un’azione detox, la pianta aumenta il flusso dell’urina e aiuta ad espellere scorie del metabolismo e tossine, previene la formazione di calcoli renali e riduce il deposito del colesterolo nelle arterie.
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Con l’eliminazione di acido urico la Spirea agisce come antiuricemico, riducendo a concentrazione previene le infiammazioni a livello articolare, con un’efficacia antigottosa.
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Gli attivi della droga sono decongestionanti del sistema circolatorio, essi agiscono sui ristagni di liquidi e inducono l’eliminazione di quelli in eccesso, svolgendo un’azione anticellulite molto interessante.
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La pianta induce l’organismo ad espellere i liquidi in eccesso attraverso il sudore, la sua azione diaforetica la rende un ottimo rimedio antipiretico, utile per abbassare la febbre negli stati infiammatori e nelle influenze stagionali.
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La pianta è utile anche per l’azione antiedematosa, essa è attiva nel contrastare gli edemi.
Antisettico: La presenza dei tannini, utili per trattare le enteriti e la diarrea, offre anche un’azione antibatterica che coadiuva l’azione antinfiammatoria della pianta. Gli stessi tannini hanno un effetto spasmolitico, essi infatti distendono la muscolatura in caso di contrazioni provocate dal dolore. L’azione depurativa si dimostra efficace anche nelle applicazioni topiche, l’estratto è attivo come antiforfora e come sebo-regolatore.
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Uso interno
Infuso di Spirea Ulmaria
Dosi: 1 cucchiaio di droga per tazza (150 – 200 ml) di acqua.
Preparazione: Riscaldare l’acqua fina a 80° C, versarla sulle sommità preparate in tazza, coprire e lasciare per 10 minuti in infusione. Filtrare e consumare 2 – 3 tazze al giorno.
Indicata per gli stati influenzali con febbre e dolori ossei ed articolari che interessano varie parti del corpo. Assumere l’infuso come da ricetta indicata.
Per contrastare la diarrea preparare un infuso con 2 cucchiai di droga ed assumerlo per 3 volte nell’arco della giornata.
Uso esterno
Impacchi antidolorifici: Immergere delle garze nell’infuso lasciato intiepidire e appoggiarle sulla zona dolente, ripetere per un paio di volte.
Bagni e lavaggi: Per un pediluvio ristoratore versare l’infuso, preparato in doppia dose, lasciarlo intiepidire e versarlo in una bacinella dove immergere i piedi. Utilizzare come ultimo risciacquo dopo lo shampoo. Da usare anche come ingrediente per shampoo fortificanti.
Impacchi depurativi: Unito ad argille e ad erbe ayurvediche l’infuso di Spirea viene utilizzato per rendere cremose le polveri cosmetiche prescelte, arricchendole delle sue proprietà. Applicato sul viso andrà trattenuto per 15-20 minuti, negli impacchi al cuoio capelluto deve essere tenuto in posa per 30 minuti.
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Tisana antinfiammatoria
- 20 gr di sommità di Spirea
- 20 gr di fiori di Sambuco
- 20 gr di frutti di Rosa canina
- 30 gr di fiori di Tiglio
Preparare 7 grammi della miscela in tazza, versarvi l’acqua calda, ma non bollente, coprire e lasciare per 10 minuti in infusione. Filtrare e consumare da 1 a 3 volte al giorno. Indicata per le infiammazioni acute.
Tisana detox
- 20 gr di sommità di Spirea
- 20 gr di foglie di Solidago
- 10 gr di radice di Tarassaco
- 10 gr di polvere di Curcuma
Prendere un cucchiaio della miscela, versarvi sopra l’acqua calda e lasciare in infusione per 10-15 minuti. Filtrare e lasciar raffreddare, berla la sera prima di andare a letto.
Tisana antireumatica
- 40 gr di sommità di Spirea
- 30 gr di foglie di Frassino
- 30 gr di foglie di Riber nero
Preparare un cucchiaio di miscela in tazza, versarvi sopra dell’acqua calda, coprire, lasciare in infusione per 5 minuti e consumare prima dei pasti.
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Non utilizzare in gravidanza, in allattamento, in caso si ipersensibilità/allergia ai suoi componenti, fare attenzione alle allergie crociate (Rosacee).
Prima dell’uso topico testare una piccola quantità di estratto sulla parte interna del braccio, attendere 24/48 ore e verificare la risposta cutanea, la presenza di rossori o irritazioni indica che non è opportuno utilizzare il prodotto.
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Il nome scientifico Filipendula deriva da filium e pédulus ed ha il significato di appeso ad un filo*, come avviene per dei piccoli noduli che si legano alle radici attraverso un filo pendente. Il nome Spirea deriva dal termine greco speira che si riferisce alla caratteristica forma a spira dei frutti. L’epiteto Ulmaria deriva da ulmus e descrive la somiglianza delle foglie a quelle dell’Olmo.
Pianta considerata sacra ai Druidi, La Spirea ulmaria oltre ad essere un rimedio dalla storia secolare lega il suo nome alla farmacopea moderna, esso è legato alla scoperta dell’aspirina che avvenne intorno al 1840 ad opera di un chimico che riuscì ad isolare per la prima volta l’acido salicilico, dando il via alla realizzazione in laboratorio del farmaco antinfiammatorio chiamato aspirina. Anche lo stesso nome del farmaco ricorda questa scoperta, l’azienda produttrice scelse la a di acetile e spir da spirea.
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La Spirea ulmaria è una pianta erbacea perenne, origina in Europa e predilige le zone umide. La pianta ha esemplari da 60 centimetri ed altri che raggiungono il metro e mezzo di altezza. Il fusto è eretto e robusto, le foglie lunghe sino a 40 cm sono di colore verde scuro sulla pagina superiore e biancastre e tomentose in quella inferiore. I fiori sono raccolti in infiorescenze a corimbo, piccoli e profumatissimi. Produce frutti a spirale, con semi bruni.
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Filipendula Ulmaria Flowered Top