Tabebuia Corteccia - Decotto
Origine: Sud America
Costituenti chimici: antrachinoni (naftochinoni), flavonoidi (quercetina), lapachenolo, carnosolo, xiloidone, saponisidi.
Nome famiglia: Bignoniaceae
Parte della pianta utilizzata: corteccia
Conservazione: conservare in luogo fresco ed asciutto, al riparo dalla luce diretta.
Utilizzo in breve: uso interno, decotto con 4-5 gr di droga per una tazza media di acqua; uso esterno, lavaggi con estratto più concentrato.
Proprietà in breve: antibatterica, antivirale, fungicida, antiparassitaria, antinfiammatoria, antiossidante, immunostimolante, vulneraria.
Controindicazioni in breve: non assumere in gravidanza ed in allattamento, in caso di interazione con altri farmaci e principi attivi consultare uno specialista.
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Tabebuia corteccia è la droga della pianta Tabebuia Avellaneadae da utilizzare in estratto acquoso per la preparazione di decotti dal largo potere curativo. La Tabebuia è una pianta adattogena, l’azione dei principi copre gli organi del sistema respiratorio, quelli del sistema immunitario, digestivo, urinario, depurativo.
In natura, nelle medesime zone di sviluppo, esiste una grande varietà di specie che hanno caratteristiche simili alla Tabebuia, gli ultimi approfondimenti clinici hanno appurato che appartiene a questa specie il maggior numero di attivi e di principi terapeutici rispetto alle altre piante similari. Vanta un impiego millenario da parte delle popolazioni indigene, con usi che risalgono al periodo Incas, dove era un rimedio per malattie croniche e degenerative.
Come avviene nella fitoterapia occidentale, i nativi utilizzano da sempre la parte interna della corteccia, appena staccata dall’albero, per curare le infiammazioni, dal mal di gola alle artriti, la dissenteria, come antifebbrifugo, cicatrizzante, antisettico, antiveleno.
La Tabebuia aiuta l’organismo che si presenta in stato di bisogno, stimola le sue principali funzioni alza le difese immunitarie, mette in movimento organi e funzionalità, protegge i tessuti, è soprattutto un antibatterico, antivirale e fungicida molto apprezzato.
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Antibatterico: La sostanza a cui si attribuiscono la maggior parte delle capacità terapeutiche della corteccia è il lapachenolo, la prima ad essere isolata ed analizzata in studi clinici, la cui funzione antibatterica si rivolge sia ai batteri gram-positivi che a quelli gram-negativi. L’estratto agisce contrastando gli stafilococchi della cistite, gli steptococchi che aggrediscono pelle, vie respiratorie e tessuti, i funghi della candida albicans ed il Trichomonas che causa la vaginite.
Antivirale: La droga svolge anche un’azione inibitoria dei processi enzimatici alla base della proliferazione dei virus e della loro virulenza. Il complesso dei costituenti svolge un’attività sinergica al fine di liberare l’organismo da virus che attaccano le vie respiratorie e contro l’herpes simplex.
Antiparassitario: La pianta ed il suo estratto, secondo una logica di micro-ecosistemi è in grado di agire sulle patologie provocate all’organismo da parassiti di tipo tropicale, applicato con successo contro dei vermi del genere Schistosoma, che attraverso il sangue aggrediscono il sistema genitale, urinario, gastrico ed intestinale.
Antiossidante: Il carnasolo è un attivo scravenger contro i radicali liberi, capace di liberare l’organismo di cellule deleterie, svolge un’attività di contrasto ai processi di invecchiamento cutaneo.
Immunostimolante: La Tabebuia è capace di supportare il corpo quanto è afflitto dalla sindrome della stanchezza cronica. Attivatore del sistema immunitario utile in caso di raffreddori, influenze, febbre, mal di gola. La salute dell’intero organismo inizia nel microbiota intestinale e l’estratto di Tabebuia interviene nell’aumentare la quantità e qualità dei batteri benefici del sistema, per un’azione di contrasto alle patologie provocate da quelli che distruggono la flora e la capacità complessiva di difesa immunitaria.
Antinfiammatorio: I principi della pianta sono in grado di inibire l'attività degli specifici mediatori del processo infiammatorio, con l’azione che si concretizza nel trattamento di affezioni alle vie respiratorie superiori, la sinusite tra le altre. Apporta miglioramenti negli stati infiammatori a carico del cavo oro-faringeo, gengiviti, herpes, stomatiti. La capacità antinfiammatoria spesso si associa alle altre caratteristiche terapeutiche della pianta, per un’efficacia in caso di alcune infezioni a carico delle vie uro-genitali, sia femminili che maschili. Utile nelle prostatiti causate da ipertrofia, mentre quelle determinate da cariche batteriche vengono trattate dallo stesso estratto nella sua azione antibatterica specifica. Agisce con la medesima proprietà anche sulla mucosa intestinale.
Vulnerario: Una buona coagulazione del sangue non è fine a se stessa, essa infatti è alla base del processo di strutturazione delle proteine che compongono il sistema osseo. I naftochinoni, la vitamina K contenuta nella corteccia è utile nell’integrazione alla dieta quotidiana, indispensabile quanto diviene carente in caso di artrosi, osteoporosi, arteriosclerosi, artrite.
Gastroprotettore: Gli estratti in soluzione acquosa della droga svolgono un’azione di protezione dell’intera mucosa gastrica, delle cui pareti stimola il rinnovamento, agendo di fatto nella prevenzione delle ulcere gastriche.
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Uso interno
Decotto di Tabebuia
Dosi: 4-5 gr di corteccia per ogni tazza di acqua (150 ml).
Preparazione: Portare ad ebollizione la droga nell’acqua, far bollire per 5 minuti e poi lasciare in infusione, a fuoco spento, per altri 10 minuti. Filtrare e bere.
Uso esterno
Decotto di Tabebuia per uso esterno
Dosi: 15-20 gr di corteccia, ½ litro di acqua fredda.
Preparazione: Portare ad ebollizione la corteccia in acqua e mantenere sul fuoco per 8-10 minuti, filtrare ed utilizzare alla giusta temperatura.
Lavaggi: L’estratto può essere utilizzato come antisettico, fungicida su infezioni, ferite, applicato sulla pelle afflitta da irritazioni specifiche e dermatiti. Utile per combattere la candidosi.
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Non impiegare l’estratto in gravidanza ed in allattamento. In caso di specifiche patologie e di impiego di ulteriori principi attivi consultare uno specialista per verificare puntualmente le interazioni.
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La pianta è conosciuta come Pau d’arco, nella lingua dei nativi è il bastone dell’arco, poiché i nativi dell’America latina utilizzavano il suo legno per fabbricare questi strumenti per la caccia.
Una lunga schiera di nomi, la pianta viene spesso identificata come Lapacho, in altre regioni e zone chiamata Taheebo e Queschua.
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La pianta di Tababuia cresce nelle zone montuose del Brasile, del Paraguay, dell’Argentina. Si sviluppa fino ad altezze di quaranta metri, con un tronco dal legno molto resistente alle intemperie. I fiori hanno una forma a tromba ed il colore rosso-violaceo identifica meglio di altri elementi la specie rispetto ai suoi simili.
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Tabebuia Avellaneadae L. bark