Tintura Madre di Echinacea
Costituenti chimici: polifenoli (acido cloragenico, acido caffeico, acido cicarico), polisaccaridi (echinacina B, echinacoside), monosaccaridi (arabinosio, glucosio), terpeni (cariofillene), vitamine (A, C, E), isabutilammide
Nome famiglia: Composite (Asteraceae)
Aspetto: liquido
Parte della pianta utilizzata: foglie e radici.
Info prodotto: La Tintura Madre di Echinacea è un prodotto vegetale, microbiologicamente controllato, con metalli pesanti nella norma, non testato sugli animali né entrato in contatto con materiali di origine animale, privo di OGM e derivati, libero da pesticidi e sostanze dannose.Info packaging: Bottiglia di vetro ambrata per schermare il prodotto dalla luce, tappo a vite e contagocce in plastica. Abbiamo scelto un imballaggio essenziale, riciclabile al 100% in base alle disposizioni del tuo Comune.
Conservazione: riporre il prodotto in un luogo fresco ed asciutto.
Utilizzo in breve: uso interno con l’assunzione della tintura madre più volte al giorno; per il cavo orale con gargarismi ripetuti mattina e sera; uso topico nelle ferite anche infette, ustioni, afte e dermatiti con lozioni e creme a base di tintura madre.
Proprietà in breve: immunostimolante, antinfiammatorio, antiflogistico, cicatrizzante, riepitelizzante, decongestionante, agisce come un simil-antibiotitico nel contrastare virus e batteri, protegge il collagene.
Controindicazioni in breve: non utilizzare in caso di allergia alla droga, se presente allergia al polline delle Composite va considerato il rischio di una reazione crociata. Non adatto ai bambini, alle donne in gravidanza, agli ex alcolisti, ai trapiantati.
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La tintura madre di Echinacea purpurea è ottenuta dalla macerazione della droga fresca, in un rapporto da 1:10. I principi attivi vengono rilasciati nella miscela liquida ed in esso conservati, grazie alla componente alcolica presente al 50%. Con l'assunzione delle gocce e con l'applicazione cutanea le qualità curative della pianta si trasferiscono nel corpo per determinare molteplici benefici, che analizzeremo a seguire.
La droga utilizzata per preparate la tintura madre di Echinacea purpurea si ricava dall'estrazione della parte aerea della pianta, dal rizoma, dalla radice e dai semi in da un raccolto che ha luogo nel periodo tardo primaverile. Per la preparazione della tintura si ricorre alla pianta fresca per cogliere tutti i principi attivi e le proprietà che la pianta serba in sé.
Il nome Echinacea proviene dal termine greco Echinos che indica il riccio di mare, probabilmente per la somiglianze dell'apice spinoso della pianta a questo.
L'uso moderno degli estratti dell’Echinacea purpurea risale alla fine del diciottesimo secolo in USA, ma le piante di Echinacea sono state scelte molto tempo prima dalle popolazioni degli Indiani del Nord America, che le usavano principalmente per curare ferite, piaghe e morsi di serpente.
Uno studio del 2005 ha dimostrato che l’Echinacea purpurea per la composizione interna di sostanze bioattive, i polisaccaridi, i derivati dell'acido caffeico (acido ciclico, acido caftarico, acido clorogenico) ha principi immunostimolanti (Manček e Kreft 2005), che la rendano un efficace medicamento. La tintura madre di Echinacea Purpurea svolge dunque un'azione immunostimolante, rafforzando il complesso sistema dell'organismo nella difesa dalle aggressioni esterne di batteri e virus.
L’attività degli acidi presenti nell’estratto è volta a contrastare l’ingresso dei virus nelle cellule sane dell’organismo.
Quando non è stata fatta un’attività preventiva per scongiurare l’insorgenza dei malanni stagionali, la tintura madre di Echinacea agisce su tutta la sintomatologia influenzale (tosse, raffreddore e febbre).
L’estratto della benefica pianta trova anche impiego sulla cute, dove aggiunta a pomate lenisce gli stati infiammatori, agisce come immunostimolante e lavora per una buona cicatrizzazione dei tessuti.
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L’Echinacea purpurea con i suoi effetti e proprietà nell’azione farmacologica sono stati oggetto di numerosi studi realizzati in USA, dove l’uso degli estratti della pianta ha una storia più prolungata che in Europa, per appurare la validità delle cure dei popoli nativi con la stessa droga. Grazie ad essi diviene chiaro che l’estrazione con etanolo al 50% produce un livello più alto che in altre concentrazione di acido caftarico, acido ciclico, acido caffeico, oltre che i contenuti dei fenoli totali ed i loro derivati sono migliorati con temperature di estrazione comprese tra i 25 ed i 65 ° C.
Immunostimolante: La funzione più conosciuta della tintura madre di Echinacea purpurea è di tonico del sistema immunitario. L'assunzione prima del periodo invernale aiuta l'organismo a rinforzare le proprie difese immunitarie atte a contrastare l'aggressione di virus e batteri. La valenza della pianta nella stagione invernale è da rintracciare nell'azione immunostimolante simil-antibiotica dell'echinacoside, capace di agire contro le infezioni di natura virale e contemporaneamente di combattere i batteri. L'uso della tintura madre aiuta a prevenire e a dare sollievo ai sintomi influenzali, grazie a questo polisaccaride che agisce in sinergia con l'arabinogalattano, noto per la sua propensione a fagocitare i microrganismi patogeni.
Gli estratti di Echinacea purpurea, tra le molteplici qualità farmacologiche hanno una spiccata proprietà immunomodulatoria regolando l’organismo nella reazione alla stimolazione esterna, sia essa di natura virale che anche quale risposta allo stress. L'immunomodulazione dei macrofagi è stata dimostrata in uno studio del 2003. (Barrett 2003)
Anntinfiammatora: La capacità di agire sulle infiammazioni è dovuta alla presenza dell'echinacina B, un agglomerato di zuccheri semplici, a cui sono attribuite anche capacità immunostimolanti e proprietà antiflogistiche e cicatrizzanti. Queste rendono gli estratti della pianta utili sia in farmacopea che in cosmetica.
Riepitelizzante: L’applicazione per uso esterno della tintura madre è decisamente efficace nei processi di risanamento cutaneo. L’uso per curare cicatrici, ferite anche infette, alfe, ulcere e dermatiti è frutto dell’azione combinata dei principi attivi della pianta, che vanno dalla proprietà antinfiammatoria e dell’efficacia decongestionante, all’azione antisettica, fino alla capacità di stimolare il processo ricostruttivo e quindi alla cicatrizzazione nel caso di lesioni.
Antinfluenzale: Usata come coadiuvante di altri rimedi o anche farmaci finalizzati alla cura delle vie respiratorie, che nei casi specifici vengono assunti per le patologie in corso, la tintura madre di Echinacea Purpurea aiuta a ridurre sensibilmente il periodo di malattia.
Protettiva: Una menzione a parte per la meno conosciuta capacità dell'echinocoside di protezione del collagene dai radicali liberi, rafforzata negli effetti dall’acido caffeico e clorogenico. L'azione è una vera e propria schermatura cutanea contro gli attacchi batterici esterni per l'inibizione dei processi di degrado avviati dai batteri patogeni.
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La tintura madre di 'Echinacea purpurea può essere assunta per periodi prolungati, specie se scelta per le sue capacità immunostimolanti. Gli studi prima e l'esperienza empirica poi hanno dimostrato che gli effetti scemano dopo circa otto settimane di utilizzo continuativo. Il consiglio è di sospendere per alcuni giorni, anche una settimana e, se occorre, riprendere il trattamento.
Per dare alla tintura madre valenza di rimedio preventivo dai malanni stagionali si consiglia di assumerla in maniera costante già a partire dalla stagione autunnale.
Uso interno
Con l’assunzione di 30-40 gocce lontano dai pasti, per 2 - 3 volte al giorno, per trattare i sintomi influenzali, già manifesti o per prevenire la loro insorgenza.
Come immunostimolante: Mantenere 30 gocce due volte al giorno e interrompere il trattamento dopo 8 settimane.
Gargarismi: Preparare una soluzione in poca acqua con 10 gocce per contrastare il mal di gola e tutte le affezioni che interessano il cavo oro faringeo.
Uso esterno
L'uso esterno è finalizzato ad azioni antinfiammatorie, decongestionante, riepitelizzante e decongestionante per curare abrasioni, ulcere, cicatrici e afte. Con una pomata al 10% di tintura madre di Echinacea si agisce direttamente sulla pelle nelle zone dove si manifesta il disturbo.
Come rimedio antiflogistico: In presenza di un edema applicare la tintura madre sulla parte interessata dalla tumefazione, con applicazioni ripetute fino alla risoluzione dell’edema.
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L’azione di sostegno all’organismo che manifesta raffreddore è data dall’utilizzo congiunto di vitamina C di derivazione naturale, quindi con l’abbinamento alla tintura madre di Echinacea purpurea alla tisana di Rosa Canina o all’Acerola**.
Per preparare un’applicazione topica della tintura madre affidarsi al gel di Aloe vera che, capace di una penetrazioni in profondità, veicola le proprietà del fluido fino agli strati più profondi della pelle. Una miscela adatta ad applicazioni in caso di ferite ed ulcere cutanee.
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La letteratura non evidenzia alcun effetto tossico né nel breve che nel lungo periodo riscontrato su soggetti che abbiano assunto anche per tempi prolungati l'estratto della pianta.
Rifacendosi al principio della reattività crociata, non è consigliabile l'uso della tintura madre da parte di coloro che abbiano riscontrato l'insorgenza di fenomeni allergici al polline proveniente da altre piante della famiglia delle Composite.
La presenza di alcool rende la tintura madre inadatta ai bambini, alle donne in gravidanza, a chi soffre di malattie del fegato e agli alcolisti in trattamento disintossicante.
Per la sua qualità di immunostimolante non è consigliabile l'uso da parte di soggetti trapiantati, che saranno comunque ben informati sulle sostanze a loro vietate.
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La presenza della pianta nel Nord America la accomuna alla storia dei nativi americani, che ne hanno carpito le proprietà curative e le hanno utilizzate nella propria arte medica. Esistono prove documentali che ne attestano l’uso per le ferite delle loro genti, sfruttando le proprietà cicatrizzanti della pianta. Sono rimaste tracce di questa sinergia con l’Echinacea anche nelle tradizioni culinarie, con una ricetta di una salsa con i fiori di Echinacea, che sono chiaramente commestibili.
Nel XX secolo negli USA l’Echinacea trovava impiego nella medicina ufficiale per le infezioni cutanee, gli ascessi, le ulcere, le pustole e per la sintomatologia influenzale. Un utilizzo diffuso che si interruppe perché etichettate come inefficaci le cure con questa i principi attivi delle piante di Echinacea. Si dovrà attendere che in Europa, negli anni ‘30 dello scorso secolo, l’Echinacea fosse nuovamente oggetto di uso e anche di studio.
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L'Echinacea purpurea è una pianta erbacea perenne la cui altezza è tra gli 80 ed i 110 cm. Il fusto è adornato da rami di color verde-bruno, le foglie ovali sono glabre e ruvide al tatto.
La pianta di Echinacea purpurea predilige i boschi aperti e la ritroviamo anche in prossimità di corsi d'acqua. Adatti alle sue necessità sono i terreni ben drenati. La fioritura è nel periodo che va da giugno a settembre.
Seguendo le indicazioni del suo habitat naturale la pianta può essere anche utilizzata a scopo ornamentale, per godere in appartamento o in giardino della sua bellezza.
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Numerosi studi hanno dimostrato che l’Echinacea ha attività immunostimolanti, antimicrobiche, antinfiammatorie, antiossidanti, inibitrici del citocromo, antiandrogene, cannabinoidomimetiche, radioprotettive e antitumorali (Gupta et al.2012).
Nell’analisi della proprietà antiossidante riferiamo una ricerca che ha valutato l’azione dell’acido ciclico. Questo, estratto dai gambi, dalle foglie e delle radici di Echinacea purpurea ha agito come un efficace spazzino dei radicali liberi denominati DPPH. L'attività riscontrata è assimilabile a quella dell'acido rosmarinico, un confermato agente antiossidante (Thygesen et al. 2007).
L’Echinacea purpurea ha dimostrato di possedere proprietà immunomodulatorie (Ritchie et al. 2011). Analizzando un gruppo di volontari gli autori della ricerca hanno affermato che l’Echinacea purpurea regola la produzione di chemochine e citochine, la reattività agli stimoli esogeni, la suscettibilità alle infezioni virali e l'esposizione allo stress.
Per la capacità antinfiammatoria dell’Echinacea purpurea uno studio ha appurato che proprio gli estratti alcolici della pianta hanno agito in modo significativo nell’ostacolare la produzione dei lipopolisaccaridi (LPS) grazie all’attivazione di macrofagi. I lipopolisaccaridi sono endotossine in quanto parti della membrana batterica che diviene tossica solo a seguito della disgregazione cellulare (Zhai et al. 2009).
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Alcohol, Aqua, Echinacea Purpurea Leaf/Root