Tintura Madre di Avena
Origine: Italia
Allergeni: Contiene avena. Il prodotto è conservato in uno stabilimento in cui sono utilizzati anche orzo, mandorla, sedano, senape, sesamo, soia, lupino.
Costituenti chimici: Alcaloidi (in particolare trigonellina), flavonoidi (vitexina, apigenina) antociani, glucosidi, tannini, mucillagini, triterpeni (avenacina).
Nome famiglia: Graminacee
Aspetto: Liquido limpido
Parte della pianta impiegata: Sommità
Info packaging: Bottiglia di vetro ambrata per schermare il prodotto dalla luce, tappo a vite e contagocce in plastica. Abbiamo scelto un imballaggio essenziale, riciclabile al 100% in base alle disposizioni del tuo Comune.
Conservazione: Conservare il prodotto nel flacone originale, riposto in un luogo asciutto e al fresco, lontano dalla luce e dal calore.
Utilizzo in breve: assumere la tintura madre più volte al giorno o in'unica somministrazione, in base alle esigenze personali, diluire in acqua o altra bevanda.
Proprietà in breve: Calmante, stimolante per la tiroide, ricostituente.
Controindicazioni in breve: Non utilizzare il prodotto in caso di allergia accertata all’avena e alle graminacee. Non superare le dosi giornaliere consigliate.
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La tintura madre di avena è un integratore alimentare ottenuto dalla macerazione a freddo delle sommità in una soluzione composta da acqua ed etanolo al 46%. Tale processo permette di estrarre e conservare i principi attivi della pianta, affinché le sue proprietà siano realmente efficaci. Nell’estratto idroalcolico, difatti, la presenza di etanolo ha un maggiore potere estrattivo rispetto all’uso della sola acqua. Ciò consente anche di conservare il prodotto per un periodo di tempo più lungo.
L’estratto idroalcolico di Avena Sativa, contiene pertanto un’alta concentrazione di tutti i principi attivi ascritti alla pianta.
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Nella medicina tradizionale e nella pratica omeopatica, l’avena sotto forma di estratto idroalcolico, viene prescritta principalmente come calmante naturale, in caso di insonnia, nervosismo ed agitazione.
Nelle cariossidi del frutto è presente la trigonellina, un alcaloide che stimola le attività neuromuscolari; il frutto stesso, non decorticato, svolge funzioni toniche particolarmente utili in caso di fatica persistente e convalescenza. Questa caratteristica rende l’avena un ottimo coadiuvante nelle situazioni di astenia sia fisica che mentale.
L’avenina, esercita funzioni tonificanti anche nei confronti della tiroide, ecco perché l‘ Avena Sativa, sotto forma di tintura madre, viene consigliata in presenza di disfunzioni della ghiandola tiroidea.
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Capacità rilassanti: l’estratto idroalcolico di Avena Sativa, esercita una valida azione rilassante sul sistema nervoso e per tale ragione è indicata nel trattamento dell’insonnia. Questa azione ha effetti benefici anche sugli sbalzi di umore, attribuiti ai disturbi del sonno.
L’assunzione della tintura madre può risultare utile nei periodi di maggiore stress psicofisico, come in caso di attività lavorative intense, che generano tensioni ed ansia oppure in situazioni di leggera depressione. - Azione ricostituente: nota per gli effetti energizzanti, la tintura madre di Avena Sativa, viene impiegata nei soggetti che hanno attraversato dei periodi di convalescenza, come estenuanti malattie.
- Proprietà stimolante: l’avenina è un alcaloide dalla spiccata azione stimolante, soprattutto nei confronti dell’attività tiroidea e del metabolismo.
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La tintura madre di avena può essere assunta giornalmente per tutto il periodo di durata del disturbo trattato. I tempi e le dosi di assunzione variano in base al tipo di problema; generalmente come ricostituente va assunta 3 volte al giorno, prima dei pasti. In questo caso sono consigliate 20 gocce pure o sciolte in una piccola quantità di acqua.
Per il trattamento dell’insonnia, è sufficiente prendere 40-50 gocce, circa 45 minuti prima di coricarsi.
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Le proprietà rilassanti dell’estratto idroalcolico di Avena Sativa, possono essere potenziate grazie all’aggiunta di altre erbe dallo stesso effetto calmante. In particolare si consiglia l’abbinamento con la tintura madre di melissa, iperico o verbena. Il dosaggio di ciascun preparato dovrebbe essere consigliato da un professionista.
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L’Avena Sativa è una delle piante più antiche coltivate dall’uomo, sebbene le sue origini sono a tutt’oggi ancora incerte. Originariamente si trattava di una pianta selvatica (Avena Sterilis), le cui prime tracce del consumo risalgono al 4000 a.C.
Inizialmente il suo uso era destinato esclusivamente agli animali, veniva difatti impiegata come foraggio soprattutto per cavalli e bovini.
Solo nell’Era Cristiana e soprattutto nel Nord Europa, l’ Avena Sativa cominciò ad essere coltivata nelle zone più pianeggiati ed utilizzata anche nell’alimentazione umana. Tutt’ora si tratta del settimo cereale più coltivato al mondo.
- Il termine avena, ha una familiare assonanza con la parola “avasa” che in sanscrito vuol dire nutrimento, foraggio.
- L’Avena Sativa viene usata anche nella preparazione di whiskey e birra.
- I Greci ed i Romani, consideravano l’avena come una variante “malata” del frumento, da destinare solo agli animali; per questo sovente deridevano i barbari che invece la introdussero nella loro alimentazione.
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La pianta di Avena Sativa appartiene alla famiglia delle Graminacee (o Poacee), che comprende circa 9000 specie di piante. Si tratta di una pianta erbacea annuale di cui si utilizzano soprattutto i frutti (chicchi) ovvero delle cariossidi ricche di amido (intorno al 55%), proteine, fibre solubili, vitamine e minerali.
Il fusto, chiamato culmo, è sottile e cavo all’interno mentre le foglie sono fini e di forma allungata.
I fiori si sviluppano in gruppi di 2 (in alcuni rari casi 3) infiorescenze ed hanno la forma di piccole spighette. Al loro interno sono presenti le cariossidi, avvolte da sottili filamenti (glumette).
La pianta di Avena Sativa si riconosce facilmente in quanto i semi rispetto ad altre graminacee come frumento, orzo o segale non sono raccolti in spighe ed hanno una forma più allungata e sottile.
La semina avviene in primavera (generalmente marzo/ aprile) in quanto la pianta non è particolarmente resistente ai climi troppo freddi; nelle zone più calde, invece, può essere seminata anche all’inizio del periodo autunnale (ottobre).
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