Tintura Madre di Ginepro
Origine: Italia
Allergeni: il prodotto è conservato in uno stabilimento in cui sono utilizzati avena, orzo, mandorla, sedano, senape, soia e lupini.
Costituenti chimici: flavonoidi, cumarine, vitamina C, acido formico, acetico e malico, olio essenziale (terpinene-4-olo, sabinene, alfa e beta pinene, limonene, mircene), alcaloidi, catechine, leocoantocianine.
Nome famiglia: Cupressaceae
Parte della pianta utilizzata: bacche
Info prodotto: La Tintura Madre di Ginepro è un prodotto vegetale, microbiologicamente controllato, con metalli pesanti nella norma, non testato sugli animali né entrato in contatto con materiali di origine animale, privo di OGM e derivati, libero da pesticidi e sostanze dannose.Info packaging: Bottiglia di vetro ambrata per schermare il prodotto dalla luce, tappo a vite e contagocce in plastica. Abbiamo scelto un imballaggio essenziale, riciclabile al 100% in base alle disposizioni del tuo Comune.
Conservazione: conservare in luogo fresco ed asciutto, lontano da fonti dirette di luce e calore.
Utilizzo in breve: assumere la tintura madre più volte al giorno in base alle esigenze personali.; uso esterno, applicare sulle zone interessate miscelato a oli ed estratti su base acquosa.
Proprietà in breve: uso interno: stomachico, diuretica, tossifuga, emmenagogo, antinfiammatoria, antisettica, ipouricemizzante, antispasmodica; uso esterno: lenitiva ed antisettica.
Controindicazioni in breve: non utilizzare in gravidanza, consultare uno specialista per valutare l’eventuale sinergia con altri rimedi o farmaci.
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La tintura madre di Ginepro è preparata dalla bacca fresca del Juniperus communis, l’arbusto dalla bacca nera. La parte utilizzata è lo psudo-frutto, che viene trattato in soluzione alcolica a 66°, in un processo che dura circa tre settimane. L’estratto, partendo dalla pianta fresca conserva tutti i principi attivi della droga, che nella tintura sono resi biodisponibili per l’organismo.
Il Ginepro è un arbusto noto sin dall’antichità per le sue bacche, che venivano impiegate come componente aromatica di bevande alcoliche. In America i nativi lo usavano come contraccettivo femminile, come agente anoressizzante e come ipoglicemizzante. In Turchia trovava impiego come diuretico ed antisettico e in altre medicine popolari è stato utilizzato come antinfiammatorio e calmante della tosse.
Sfruttato come ossitocico, con le bacche di ginepro si preparavano delle collane che portavano le partorienti di Zuni, abitanti del Messico, per indurre la guarigione dell’utero dopo il parto. Nell’America del XIX secolo veniva impiegato per l’insufficienza cardiaca e per uso esterno per la cura di eczemi e psoriasi. Anche la gonorrea ed altre infezioni inerenti la funzionalità della vescica ed urogenitali venivano trattate con gli estratti di Ginepro.
Oggi la fitoterapia lo utilizza per le sue proprietà diuretiche, nella cistite e nella calcolosi renale, come coadiuvante quando si vuole agire sull’accumulo di liquidi nelle cavità sierose e nel tessuto sottocutaneo, nella cellulite, nelle coliche, nella prostatite. L’estratto delle sue bacche, per la sua azione analgesica, è impiegato nelle terapie anti artrosi, nella gotta. Utile nei disturbi gastrointestinali, nel meteorismo, nelle disfunzionalità del fegato e per le patologie a carico dell’apparato digerente. Stimolante del sistema nervoso per contrastare gli stati di astenia, viene utilizzato anche per la sua azione sulle affezioni delle vie respiratorie, in particolare come tossifugo.
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La tintura madre di Ginepro è un estratto capace di agire sulle patologie dell’organismo e sulla sintomatologia di queste. In fitoterapia si lavora sugli squilibri di base dell’organismo (terreno), ripristinando la salute e le funzionalità di un organo, con la determinazione di rimuovere i sintomi specifici.
Antiossidante: Le bacche del ginepro sono ricche di flavonoidi e di monoterpeni (alfa e beta pinene, mircene, limonene, sabinene), capaci di contrastare l’ossidazione cellulare e ridurre i danni provocati dal radicali liberi, come da dimostrazioni di studi sia in vitro che in vivo.
Diuretico: L’alcool naturale monoterpenico (terpinene-4-olo) contenuto nell’olio essenziale di Ginepro ha la capacità di stimolare l’epitelio della rete di drenaggio dei reni, deputata all’azione di filtraggio delle urine. L’estratto viene assunto come coadiuvante nelle terapie atte a contrastare l’ipertensione arteriosa e l’oliguria.
Epatoprotettiva: L’assunzione di tintura madre di Ginepro determina un miglioramento dei valori delle transaminasi e della bilirubina, che misurano lo stato di salute del fegato e delle concentrazioni di bile nel sangue.
Emmenagogo: Utilizzato dalle giovani donne per indurre la comparsa del ciclo mestruale, il Ginepro è anche capace di regolare il flusso in caso di disturbi legati a mestruazioni eccessivamente abbondanti. Va evitato nel periodo della gravidanza, mentre, dietro indicazioni di uno specialista che ne controlla le reazioni, può indurre il travaglio.
Antisettico: Agisce su alcuni funghi, come la Candida responsabile di infezioni alla bocca, attiva su batterie di lieviti e batteri, sullo Staphylococcu aureus che causa infezioni cutanee e il Compylobacter jejuni da cui originano importanti intossicazioni alimentari. Interviene sui disturbi noti con il nome di cistite.
Ipoglicemizzante: L’uso tradizionale delle bacche di Ginepro per la cura del diabete ha trovato riscontro in studi clinici che hanno rilevato l’azione positiva sul controllo della glicemia, con la significativa riduzione dei livelli di zucchero nel sangue.
Ipocolesterolemizzante: L’estratto di Ginepro svolte un’azione benefica di riduzione dei livelli enzimatici del colesterolo, con un’attiva specifica sul colesterolo LDL.
Regolatore della sindrome premestruale: Il Ginepro agisce sulle alterazioni che si verificano nell’organismo femminile nel periodo antecedente al ciclo mestruale. Interviene sulla tensione mammaria dei giorni precedenti al flusso, sul gonfiore addominale e sulla ritenzione idrica, sulla cefalea che compare a seguito della vasodilatazione e sui crampi uterini. Ha anche la capacità di regolare i disturbi dell’umore e la cosiddetta fame nervosa legata al ciclo mestruale.
Antisettico: In fitoterapia il Ginepro viene impiegato per la sua azione purificatrice sia sulle ferite che nelle affezioni cutanee su base batterica, oltre che nella cura delle infezioni alla vescica.
Antinfiammatorio: Agisce seguendo un antico e comprovato utilizzo dei nativi d’America, l’estratto è un ipouricemizzante verificato, aiuta l’organismo a ridurre l’acido urico nel sangue che si accumula in caso di forme infiammatorie quali artrite e gotta.
Digestivo: Il Ginepro seda i crampi intestinali con un’attività antispasmodica, mentre aiuta la funzionalità dello stomaco interessata dal processo digestivo agendo come stomachico.
Deodorante: L’estratto di Ginepro ha la capacità di conferire un leggero odore simile alla violetta alle urine espulse e per questa capacità viene abilmente scelto per chi ha problemi di incontinenza urinaria.
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Uso interno
Assumere 30 gocce di tintura madre di Ginepro, 1 - 3 volte al giorno, diluite in acqua e a digiuno. L’assunzione in via continuata è per periodi di 3-4 settimane.
Effetto drenate e depurativo della vescica: Mescolare un paio di gocce di tintura madre di Ginepro in un olio vettore e massaggiare la pianta dei piedi.
Uso esterno
Impacchi: La tintura madre di Ginepro, opportunamente diluita in un olio vegetale leggero o in un idrolato, è benefica per la pelle affetta da acne, che viene purificata con delle applicazioni mirate e regolari. Trova impiego anche su eczemi, con impacchi locali dell’estratto versato su un dischetto di cotone e applicato su pustole, brufoli, manifestazioni di funghi e batteri sulla superficie cutanea.
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Miscela per i crampi muscolari
- 5 gocce di olio essenziale di Cannella di Cylon
- 5 gocce di tintura madre di Ginepro
- 10 gocce di olio essenziale di Vetiver
Mescolare gli ingredienti in 30 ml di oleolito di Iperico e spalmare dalle due alle tre volte al giorno sulla zona interessata fino al miglioramento.
La tintura madre di Ginepro per uso esterno in sinergia con:
- idrolato di Rosmarino per un’azione antireumatica e come stomachico;
- idrolato di Elicriso per agire sulle affezioni cutanee;
- olio essenziale di Rosmarino canfora per un’azione decontratturante.
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Non utilizzare in gravidanza. In concomitanza con l’assunzione di altri farmaci o rimedi chiedere ad un professionista se si incorre in effetti collaterali da combinazione di principi attivi.
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Secondo un’antica credenza i ginepri tenuti fuori alla porta d’ingresso tengono lontane le streghe. Queste, per un’inspiegabile ragione, contano tutto quello che trovano sul loro percorso e poiché le foglie del ginepro sono tante, le streghe iniziano a contarle ma presto si annoiano e proseguono oltre l’uscio che resta protetto dall’intrusione.
La parola gin, che denomina la bevanda alcolica inventata nel 1600 ed aromatizzata con le bacche, deriva da geniver, che vuol dire Ginepro in lingua olandese.
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Originario dell’Europa, dell’Asia e dell’America settentrionale, in Italia il Ginepro è alquanto diffuso sia nelle zone boscose che nella macchia mediterranea. Arbusto sempreverde, alto fino a tre metri, con fusti ramificati e corteccia rossastra. Le foglie sono aghiformi ed allungate.
Alcune piante maschili producono fiori gialli e poco appariscenti, quelle femminili hanno i fiori che divengono bacche, il cui nome esatto è glabuli.
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Alcohol, Aqua, Juniperus Communis Berry