Verbena Officinalis Sommità – Infuso/Decotto
Origine: Balcani
Costituenti chimici: glucosidi iridoidi (verbenalina, verbenina), saponine, vitamine (A, B, C), tannini, mucillagini flavonoidi (kaempferolo, luteina, apigenina), acido fenolico, derivati dell’acido caffeico, oli essenziali.
Nome famiglia: Verbenaceae
Parte della pianta utilizzata: sommità
Conservazione: conservare in luogo fresco e asciutto, lontano da fonti di luce diretta.
Utilizzo in breve: uso interno, 5 grammi per tazza d’acqua; uso esterno, decotto da usare come collutorio, suffumigi, impacchi e lavaggi.
Proprietà in breve: calmante e sedativa, ansiolitica, antinevralgica, antiossidante, antinfiammatoria, antisettica, astringente, emolliente, eupeptica, coleretica, gastro-protettiva.
Controindicazioni in breve: non utilizzare in gravidanza ed in caso di ipersensibilità ai suoi componenti. Prima dell’uso esterno effettuare un patch test cutaneo per verificare la tollerabilità personale.
torna al menu...
Le Sommità di Verbena si raccolgono nel periodo della fioritura tra la primavera e l’autunno, dalla pianta Verbena Officinalis. La Verbena è una delle piante comprese nelle tra le magiche erbe di San Giovanni, che vengono raccolte il 24 giugno per essere usate durante tutto l’anno, sia per la salute che per attirare buona fortuna e benevolenza. Con l’estratto si realizza un infuso dal sapore piacevole, che può essere consumato come un tè senza risultare né irritante per l’intestino, né agire come eccitante.
La Verbena era molto apprezzata già al tempo degli antichi Romani e dai sacerdoti celtici, prima ancora il medico Greco Dioscoride la considerava un’erba per tutti i mali. Nella medicina popolare si utilizza l’infuso ottenuto dalle foglie e dai fiori a cui si attribuiva un’azione diuretica, utile per liberare i reni da renella e calcoli, da utilizzare per liberare i bronchi dal muco nelle infiammazioni bronchiali. Era utilizzata per migliorare la tonicità dell’utero nelle donne in procinto di partorire e per aumentare la montata lattea, alla pianta erano attribuite anche proprietà afrodisiache.
La pianta svolge un’azione antinfiammatoria sia del tratto digerente che cutanea, ha un effetto analgesico in presenza di mal di testa ed è utile per trattare la sinusite. La sua efficacia anti-flogosi la rende utile nelle gengiviti, nel mal di gola, leggero antidolorifico per artrosi e reumatismi. Protegge tutto il tratto digerente grazie alla validità dei suoi principi attivi, attiva come spasmolitico sulle contrazioni da cattiva digestione o nelle sindromi mestruali. Considerata la pianta del buonumore, i suoi attivi agiscono sul sistema nervoso con un’azione distensiva che contrasta agitazione e stress. Grazie alle sue proprietà calmanti aiuta a rilassarsi e ad addormentarsi.
Altrettanto interessante e diffuso è l’uso cosmetico dei suoi estratti, la Verbena è nota per l’azione decongestionante delle infiammazioni cutanee.
torna al menu...
L’estratto di Verbena è ricco di un glucoside iridiode, quindi uno zucchero composto, dal nome di verbenalina a cui le ricerche scientifiche attribuiscono la maggior parte delle proprietà della pianta. Esso, anche grazie alla sinergia con gli altri principi attivi altrettanto validi, riduce le infiammazioni e contrasta lo stress ossidativo, protegge vie respiratorie e vescica dalle aggressioni batteriche. Calma, rilassa e difende l’organismo.
Sedativa: La verbenalina contenuta nella pianta agisce sul sistema nervoso parasimpatico inducendo uno stato di rilassamento e di calma, ipnoinducente leggera, conduce al riposo con un’azione. Grazie all’attività diretta sulle ghiandole surrenali che rilasciano i cosiddetti ormoni dello stress, allenta lo stato di tensione, di ansia e di agitazione risultando un rimedio molto efficace per la depressione lieve. Recenti approfondimenti hanno riconosciuto alla pianta un’azione anticonvulsiva che può aiutare in alcune neuropatologie quali l’epilessia.
Antinfiammatoria: La Verbena decongestiona le vie respiratorie, calma il mal di gola, utile nelle faringiti e nelle laringiti, aiuta nella sinusite. Le applicazioni locali, specie nel cavo orale, sono utili per trattare le infiammazioni gengivali, calma il prurito e le scottature lievi a livello locale e cutaneo. L’estratto in acqua della droga, secondo recenti approfondimenti scientifici che necessitano di ulteriori conferme, eserciterebbe un’azione antiossidante, proteggerebbe l’organismo in generale ed il cuore in particolare dai radicali liberi e dagli effetti degenerativi che innescano.
Antisettica: Per la sua azione antimicrobica l’estratto agisce sul tratto respiratorio e su quello urinario, protegge l’organismo dalle infezioni provocate da Escherichia coli, dallo Staphylococcus aureus e dal batterio della Salmonella. Migliora il processo di guarigione di piccoli tagli e ferite e previene l’insorgenza di infezioni batteriche.
Analgesica: Per la medesima azione sul sistema nervoso autonomo già descritta la Verbena può essere utilizzata come lenitiva del dolore, viene impiegata per trattare i dolori ossei muscolari ed articolari. Indicata per l’artrosi, i reumatismi, la sciatica.
Emmenagoga: La Verbena è un’alleata nei disturbi mestruali, grazie alla sua azione spasmolitica stimola la comparsa del flusso mestruale ed aiuta a gestire la sintomatologia pre-mestruale. L’effetto rilassante sulla muscolatura è utile anche per contrastare le emicranie e diminuirne l’intensità.
Eupeptica: La Verbena stimola le cellule epatiche a secernere bile, grazie all’azione coleretica, antinfiammatoria e antispasmodica congiunte aiuta nella cattiva digestione, è indicata per trattare la sindrome del colon irritabile e la colite. Previene la calcolosi e protegge lo stomaco grazie alle mucillagini che svolgono un’attività emolliente e leniscono le infiammazioni delle mucose, mentre flavonoidi e tannini hanno una funzione astringente e risultano utili a ridurre la frequenza delle scariche in caso di diarrea.
Galattogoga: Riprendendo un antico uso che vedeva somministrare l’estratto alle neo mamme, la pianta di Verbena è tra le erbe officinali che possono favorire la secrezione di latte, aumentandone il flusso, così da migliorare l’esperienza dell’allattamento.
torna al menu...
Uso interno
Infuso di Verbena
Dosi: 5 grammi di droga per ogni tazza (150 – 200 ml) di acqua.
Preparazione: Portare l’acqua ad ebollizione e versarla sulla droga, coprire, lasciare per 8-10 minuti in infusione, filtrare e consumare dalle 2 alle 3 tazze al giorno, prima dei pasti o lontano da essi.
Uso esterno
Decotto di Verbena
Dosi: 20 grammi di droga in 500 ml di acqua.
Preparazione: Versare la droga in acqua, portare ad ebollizione, abbassare la fiamma e far bollire per 10 minuti a pentola coperta. Filtrare ed utilizzare freddo o caldo in base alle applicazioni.
Cataplasmi: Versare acqua calda sulle foglie fino a farle reidratare, ridurle in poltiglia, distribuire su un tessuto ancora calde, rivestire con altro tessuto e applicare sulla parte dolente. Le compresse sono utili per lenire il dolore, sugli edemi, le nevralgie e nei dolori muscolari ed articolari.
Impacchi antinfiammatori: Per i dolori ossei ed articolati applicare del tessuto imbevuto nel decotto sulle zone dolenti, imbibire e strizzare leggermente.
Impacchi decongestionanti: Per la sinusite applicare sulla zona fontale del viso, in corrispondenza dei seni nasali, delle garze imbibite nel decotto e ripetere l’applicazione non appena si raffreddano.
Lavaggi: Con il decotto lasciato raffreddare è possibile pulire le ferite, le abrasioni ed i graffi per stimolare la cicatrizzazione. Indicato per dei lavaggi oculari in caso di infiammazioni.
Suffumigi: Per la sintomatologia influenzale, mal di gola e infiammazione delle vie respiratorie, oltre che per la sinusite, inalare il decotto caldo tenendo un telo sulla testa per raccogliere i vapori.
Come collutorio: Utilizzare il decotto tiepido o freddo per lenire le infiammazioni alla gola, effettuare degli sciacqui e usare il liquido per dei gorgheggi profondi. Usare l’estratto per uso esterno dopo il lavaggio dei denti per prevenire le infiammazioni, la formazione della placca e per decongestionare le gengive infiammate.
torna al menu...
Non utilizzare in gravidanza ed in caso di ipersensibilità/allergia ai suoi componenti. Prima dell’uso esterno applicare l’estratto sulla parte interna del braccio, attendere 24/48 ore e verificare la reazione cutanea, in caso di rossori ed irritazioni non è opportuno utilizzare il prodotto.
torna al menu...
Il nome Verbena ha un’origine incerta, potrebbe essere la contrazione di Herba veneris con il significato di erba sacra poiché le piante venivano usate nelle cerimonie e raccolte nella magica notte del 24 giugno, oppure da ferfaen che in lingua celtica vuol dire scacciare via e pietra, in ragione della capacità dei suoi estratti di eliminare i calcoli. Per altri potrebbe derivare da verbenare che in latino significa battere con la verga, poiché gli accordi di pace terminavano con un tocco della pianta sul documento.
Conosciuta anche con il nome di erba colombina o erba crocina, i Romani consideravano la pianta sacra per la dea Venere, così importante che tutte le altre piante sacre, ulivo, mirto e alloro, venivano chiamate anch’esse verbene.
torna al menu...
La Verbena officinalis è una pianta erbacea perenne, con comportamento talvolta infestante, cresce spontanea e predilige i terreni incolti. Origina in Europa ed attualmente è molto diffusa. Le foglie basali sono incise, dentale e tomentose, quelle apicali sono piccole e lisce. Il fusto è eretto, raggiunge i 60-70 cm di altezza. I fiori sono piccoli, riuniti in infiorescenze a spiga, di colore rosa-lilla.
torna al menu...
Verbena Officinalis Top